La "rivoluzione scientifica" avvenne tramite l'adozione di un 'linguaggio matematico' che trasformava il risultato di un esperimento in un numero, ma ciò impose di inventare strumenti di misura idonei. Così Galileo, per rivitalizzare l'Idrostatica, a 22 anni inventò la bilancia idrostatica, che effettuava due pesate successive, una in aria e una in acqua. Il libro passa in rivista gli strumenti inventati dai predecessori di Galileo: la bilancia ad acqua di Menelao, l'areometro a immersione di Sinesio, il picnometro di al-Biruni e la bilancia idrostatica tripla di al-Khazini. Considera poi le soluzioni tecniche escogitate da ingegneri del Rinascimento come Leon Battista Alberti e Niccolò Tartaglia. Al centro c'è, però, la disputa tra Galileo e gli aristotelici fiorentini, in cui egli poté chiarire le sue idee idrostatiche nel Discorso delle cose che stanno in su l'acqua. A completamento, il libro descrive poi gli strumenti idrostatici sviluppati dal tardo Seicento e oltre fino al micropicnometro con cui la NASA determinò la densità del suolo lunare. cm 17 x 24, xvi-208 pp. con 30 figg. n.t., Biblioteca di «Galilaeana»,7. Firenze, Olschki Ed. cm 17 x 24, xvi-208 pp. con 30 figg. n.t., brossura Biblioteca di «Galilaeana»,7.
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