10 products were found matching your search for sonoro in 3 shops:

Fine craftsmanship and luxury will transform your transitional bedroom with this sturdy, gorgeous California king poster bed made from solid wood with a rich cherry finish. The bed showcases design accents like a sumptuous arching headboard with exquisitely carved wood and inlaid panels on the headboard and footboard. A sensation of pure elegance infuses your environment, thanks to classic design elements and fine materials. Make your sleep time the most beautiful and best start and end to each day.

Fine craftsmanship and luxury will transform your transitional bedroom with this sturdy, gorgeous queen poster bed made from solid wood with a rich cherry finish. The bed showcases design accents like a sumptuous arching headboard with exquisitely carved wood and inlaid panels on the headboard and footboard. A sensation of pure elegance infuses your environment, thanks to classic design elements and fine materials. Make your sleep time the most beautiful and best start and end to each day.

Fine craftsmanship and luxury will transform your transitional bedroom with this sturdy, gorgeous King poster bed made from solid wood with a rich cherry finish. The bed showcases design accents like a sumptuous arching headboard with exquisitely carved wood and inlaid panels on the headboard and footboard. A sensation of pure elegance infuses your environment, thanks to classic design elements and fine materials. Make your sleep time the most beautiful and best start and end to each day.

218pp. Size: 8vo - over 7¾" - 9¾" tall

Mar Sonoro Sofia Ribeiro - CD 8436530129164

Recopilación de “prosemas”, que ni-poemas-ni-prosa, dedicados a las letras del alfabeto castellano. La autora experimenta con el lenguaje y desata deseos, rabias, burlas, arañazos y bofetadas lingüísticas. De lo sonoro de lo cubano a lo estadounidense, con lo hispano caribeño de un alfabeto castellano en-tierra-de-nadie se homenajea, exalta e insulta con poesía, humor y dominio de un lenguaje rebelde y en transición. Se ha dicho de este libro: ... una de las más radicales y logradas aventuras en prosa y verso de la literatura cubanoamericana... un lúcido arrebato o delirio que nos revela lo insólito y sugerente que puede ser el otrora colegial alfabeto cuando om ulloa lo transforma en lenguaje poético. JESUS J. BARQUET Editor Jefe de Ediciones La Mirada editor, Ediciones El Puente en La Habana de los años 60 palabrerías aNalfabéticas es un experimento, una renovación y un devenir... hay que escuchar el juego lingüístico, el giro poético, el ritmo de la composición: las ágiles piruetas verbales... que hacen, de este tomo, una sinfonía no de tres ni de cuatro movimientos, sino de 29 prosemas que conectan y guían su lectura. JOSÉ ÁNGEL N. autor de Illegal: Reflections of an Undocumented Immigrant

Encourage baby’s play with this large cloth book that includes bright colors and textures, sounds, and a small mirror at the end. Un libro de tela de formato grande y colores vivos con varias texturas para agarrar, elementos sonoros y un pequeño espejo al fi nal para estimular el juego del bebé. ¡Un regalo ideal para los más pequeños!

Aquí están reunidos sesenta y seis retratos de nuestros dioses terrenales: los músicos de Cuba. Esos que andan en nuestra memoria, en nuestra piel y en la niebla de nuestra identidad. Son los rostros que conforman nuestro ADN sonoro. Estos «Kabiosiles», son saludos desde lo más profundo del corazón. Vicentico, Benny Moré, Rita, La Lupe, Bola de Nieve, Celia Cruz, Machín, Arsenio Rodríguez, son algunos nombres en ese mapa de lo que somos. Porque, como escribió el poeta Ramón Fernández-Larrea, el autor de este libro: «Bajo la noche catalana, en las calles de melancolía de París, en viejos pueblos volcánicos de Canarias tengo una luz. De esa luz baja una lluvia como un son espléndido como la vida, con guiños de mujer y olores que me mecen, y el alma se divierte y se expande, y es la única razón que nos une y nos abraza a todos por igual. A tristes y serenos, a poetas y amargados, a viudos y cumbancheros, a cercanos y lejanos. Los que siempre nos encontraremos en el único mar de nuestros sueños reales».

All'inizio degli anni Trenta diversi fattori si intrecciano e danno vita in Italia alla rinascita di una cinematografia giunta a toccare quota zero: una legge che incoraggia la ripresa della produzione autarchica e ostacola la marcia trionfale delle Majors americane, l'avvento del sonoro e un vero e proprio ricambio generazionale, che vede entrare in scena un gruppo di giovani guidati da Alessandro Blasetti e ispirati dalle teorie e pratiche del cinema sovietico. Dai primi anni Trenta alla caduta del regime la parola d'ordine, comune a tutte le voci - fasciste e antifasciste - del cinema italiano è aprire gli occhi sul Paese, fino a quel momento assente dal grande schermo. La fame di realtà unisce e accomuna una serie di film che, da "Gli uomini che mascalzoni" di Camerini, attraversano l'intero periodo fino ad approdare a "Ossessione" di Visconti, il momento più alto nella realizzazione di un nuovo modo di fare cinema. Da parte sua il fascismo mantiene verso l'industria del grande schermo un atteggiamento più tollerante che verso altri settori della vita sociale e culturale. Una volta assicuratosi il controllo dell'informazione con i cinegiornali Luce, il Duce non chiede mai esplicitamente a registi e produttori di piegarsi alle esigenze della propaganda e i pochi tentativi in tal senso ("Scipione l'africano" su tutti) risultano ben poca cosa.

All'inizio degli anni Trenta diversi fattori si intrecciano e danno vita in Italia alla rinascita di una cinematografia giunta a toccare quota zero: una legge che incoraggia la ripresa della produzione autarchica e ostacola la marcia trionfale delle Majors americane, l'avvento del sonoro e un vero e proprio ricambio generazionale, che vede entrare in scena un gruppo di giovani guidati da Alessandro Blasetti e ispirati dalle teorie e pratiche del cinema sovietico. Dai primi anni Trenta alla caduta del regime la parola d'ordine, comune a tutte le voci - fasciste e antifasciste - del cinema italiano è aprire gli occhi sul Paese, fino a quel momento assente dal grande schermo. La fame di realtà unisce e accomuna una serie di film che, da "Gli uomini che mascalzoni" di Camerini, attraversano l'intero periodo fino ad approdare a "Ossessione" di Visconti, il momento più alto nella realizzazione di un nuovo modo di fare cinema. Da parte sua il fascismo mantiene verso l'industria del grande schermo un atteggiamento più tollerante che verso altri settori della vita sociale e culturale. Una volta assicuratosi il controllo dell'informazione con i cinegiornali Luce, il Duce non chiede mai esplicitamente a registi e produttori di piegarsi alle esigenze della propaganda e i pochi tentativi in tal senso ("Scipione l'africano" su tutti) risultano ben poca cosa.