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Il romanzo Io c'ero è una narrazione semi storica in cui si alternano vicende amorose tra ragazzi che hanno vissuto in un momento complicato della loro esistenza e circostanze storiche documentate. Quanto di seguito nasce dalle testimonianze di persone che hanno realmente sperimentato sulla propria pelle la Prima e Seconda guerra mondiale. L'enunciazione iniziale porta alla luce il quotidiano vivere della gente povera di campagna. Molti luoghi citati, nella realtà odierna non esistono più, ma un tempo sì.

In questo romanzo esistono due storie. Una per gli amanti del buon calcio una biografia del mio compianto mister Soressi: Ciano per gli amici di calcio ne capiva molto è stato uno scopritore di talenti. Oltre ad essere una persona talentuosa nello sport era un maestro di vita. Egli ha frequentato le giovanili nel Pro Piacenza così si chiamava nei suoi tempi. Poi approdato nell'Inter giocando con grandi calciatori come Suarez, Boninsegna etc. La seconda storia è stata ricavata nei corridoi di un tribunale. Purtroppo per gli errori degli adulti pagano sempre i minori. Sembra quasi una frase fatta ma rimane conforme alla verità.

Sunrise: A Song of Two Humans (1927) is one of the most historically pivotal of all films. The first American film of the celebrated German director F.W. Murnau, Sunrise tells the story of a love triangle between characters named only as The Man, The Wife, and The Woman from the City.\n\nLucy Fischer’s compelling study of the film shows how it mediates between German expressionism and American melodrama, the avantgarde and popular film, silent cinema and ‘talkies’. A lavish and sumptuous production famous for its vast, specially-constructed sets, and one of the first feature films with a synchronized musical score and sound effects soundtrack, Sunrise was one of early Hollywood's most ambitious undertakings. \n\nIn her foreword to this new edition, Lucy Fischer considers the film as an abiding classic of world cinema.

Sunrise: A Song of Two Humans (1927) is one of the most historically pivotal of all films. The first American film of the celebrated German director F.W. Murnau, Sunrise tells the story of a love triangle between characters named only as The Man, The Wife, and The Woman from the City.\n\nLucy Fischer’s compelling study of the film shows how it mediates between German expressionism and American melodrama, the avantgarde and popular film, silent cinema and ‘talkies’. A lavish and sumptuous production famous for its vast, specially-constructed sets, and one of the first feature films with a synchronized musical score and sound effects soundtrack, Sunrise was one of early Hollywood's most ambitious undertakings. \n\nIn her foreword to this new edition, Lucy Fischer considers the film as an abiding classic of world cinema.

\"Frattempo\" è uno stato mentale. E' una condizione necessaria e dolorosa dell'animo umano. E' un luogo in cui ognuno, prima o poi, si troverà a dover dimorare. E' lo specchio perfetto dove potersi riconoscere. Questo romanzo è anche una storia d'amore. E il sottofondo che amalgama il racconto è una notte particolare, emblema del \"tempo di mezzo\": cioè quel tempo ambiguo in cui la notte non è ancora giorno, l'inverno non è ancora primavera e la veglia non è ancora sogno. Ogni protagonista si troverà dentro il proprio \"tempo di mezzo\" e cercherà di porvi rimedio come meglio crede o come può. Questo romanzo è come una tela su cui vengono impresse pennellate di colore singole e improvvise, che si armonizzano tra loro quasi per miracolo. Questo romanzo è come un uccello rapace che plana tranquillo, ma di tanto in tanto, ferocemente, scende in picchiata e strappa brandelli di vita all'abitudinario scorrere del tempo. Ciò che rimane in quegli artigli sono queste parole. Questo romanzo, fondamentalmente, è un puzzle.\"

\"Frattempo\" è uno stato mentale. E' una condizione necessaria e dolorosa dell'animo umano. E' un luogo in cui ognuno, prima o poi, si troverà a dover dimorare. E' lo specchio perfetto dove potersi riconoscere. Questo romanzo è anche una storia d'amore. E il sottofondo che amalgama il racconto è una notte particolare, emblema del \"tempo di mezzo\": cioè quel tempo ambiguo in cui la notte non è ancora giorno, l'inverno non è ancora primavera e la veglia non è ancora sogno. Ogni protagonista si troverà dentro il proprio \"tempo di mezzo\" e cercherà di porvi rimedio come meglio crede o come può. Questo romanzo è come una tela su cui vengono impresse pennellate di colore singole e improvvise, che si armonizzano tra loro quasi per miracolo. Questo romanzo è come un uccello rapace che plana tranquillo, ma di tanto in tanto, ferocemente, scende in picchiata e strappa brandelli di vita all'abitudinario scorrere del tempo. Ciò che rimane in quegli artigli sono queste parole. Questo romanzo, fondamentalmente, è un puzzle.\"

Scrive Giorgio Bàrberi Squarotti all'autore, a proposito di quest'opera: \"Ho letto con intensa partecipazione il suo poema di attualità politica e di visione religiosa, di eticità e di solenne ammaestramento. Il ritmo è sicuro e perfetto, i concetti rigorosi e altissimi. È la verità della poesia a confronto della violenza e degli inganni della storia. Le sono gratissimo: mi tengo davanti sul tavolo la sua opera\". A conclusione dell'opera una \"Postilla\" dell'autore dedicata al significato della poesia nella storia dell'umanità.

Scrive Giorgio Bàrberi Squarotti all'autore, a proposito di quest'opera: \"Ho letto con intensa partecipazione il suo poema di attualità politica e di visione religiosa, di eticità e di solenne ammaestramento. Il ritmo è sicuro e perfetto, i concetti rigorosi e altissimi. È la verità della poesia a confronto della violenza e degli inganni della storia. Le sono gratissimo: mi tengo davanti sul tavolo la sua opera\". A conclusione dell'opera una \"Postilla\" dell'autore dedicata al significato della poesia nella storia dell'umanità.

Questo volume, già uscito nel 2002 e ancora fortemente richiesto, racchiude una favola sognata e ambita nella maggior parte degli uomini: l’avventura dell’esplorazione. Manrico, fotografo e alpinista, è riuscito, grazie alle sue doti in montagna e alla determinazione che lo contraddistingue, a diventare esploratore del verticale e del Grande Nord. Prima nella sua patria, le Dolomiti, poi in terre remote perlopiù non soggiogate dal progresso. L’attività di Manrico si ispira ai vecchi canoni e, pur evitando scappatoie tecnologiche, raggiunge i massimi livelli. In quest’opera sono racchiuse le immagini e descritte le emozioni raccolte nell’arco di una vita intensamente vissuta. Ricordi dipinti con la sensibilità dell’artista che spesso raggiunge livelli di grande poesia.

Questo volume, già uscito nel 2002 e ancora fortemente richiesto, racchiude una favola sognata e ambita nella maggior parte degli uomini: l’avventura dell’esplorazione. Manrico, fotografo e alpinista, è riuscito, grazie alle sue doti in montagna e alla determinazione che lo contraddistingue, a diventare esploratore del verticale e del Grande Nord. Prima nella sua patria, le Dolomiti, poi in terre remote perlopiù non soggiogate dal progresso. L’attività di Manrico si ispira ai vecchi canoni e, pur evitando scappatoie tecnologiche, raggiunge i massimi livelli. In quest’opera sono racchiuse le immagini e descritte le emozioni raccolte nell’arco di una vita intensamente vissuta. Ricordi dipinti con la sensibilità dell’artista che spesso raggiunge livelli di grande poesia.