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Questi tappeti sono tessuti principalmente a Darri, India, ma la produzione è presente anche in altre parti del Paese. Si tratta di un tessuto kilim indiano realizzato in lana. Nota che a causa della modalità di realizzazione, la lunghezza del tappeto può variare leggermente. Fate sempre lavare il vostro tappeto da un professionista. Leggi qui altre informazioni sui tappeti Indo...

Se si pensa al Surrealismo in pittura si pensa a Max Ernst. L’arrivo della cassa con i suoi collage per la leggendaria mostra alla libreria-galleria Au Sans Pareil nel 1921 è raccontata dai testimoni come l’inizio di una nuova era: lì non era più Dadaismo, c’era del nuovo, c’era il sogno, la visionarietà. Niente di più attuale, in tempi di “svolta iconica” e di postcollage e postmontaggio.\r\nAbbiamo tutti negli occhi una quantità di opere di Max Ernst, eppure se ne è scritto e tradotto poco in Italia. Il presente volume cerca di colmare almeno in parte questo vuoto, ripercorrendone, attraverso testi storici, analisi di riferimento e nuovi contributi, le vicende e le invenzioni. Dopo il collage, Ernst reinventa il frottage, poi il grattage, ma insieme ridefinisce molta iconografia e crea immagini del tutto nuove. Le tecniche per lui sono lo strumento per sollecitare la visione e assistere al processo di invenzione mentre si sta svolgendo, senza programma precostituito, bensì caricando di senso le figure di mano in mano che emergono; vedere cioè “il funzionamento reale del pensiero”, come diceva André Breton nel Manifesto del Surrealismo.\r\nLe sue immagini sono allora insieme fantastiche, enigmatiche – come ha imparato da Giorgio de Chirico – ma anche stranamente coinvolgenti e convincenti: bambine minacciate da usignoli, elefanti celibi, uccelli antropomorfi, personaggi dalle mille forme, paesaggi visionari...

Questi tappeti sono tessuti principalmente a Darri, India, ma la produzione è presente anche in altre parti del Paese. Si tratta di un tessuto kilim indiano realizzato in lana. Nota che a causa della modalità di realizzazione, la lunghezza del tappeto può variare leggermente. Fate sempre lavare il vostro tappeto da un professionista. Leggi qui altre informazioni sui tappeti Indo...

Set salotto giardino 4 posti con tavolino in alluminio ERNST Antracite CARATTERISTICHE : • Set composto da divano 2P, due poltrone 1P e tavolino • Colori Antracite e teak • Braccioli e piano tavolino in polywood (materiale composito dall'aspetto simile al legno 90% polistirene e 10% sbs color teak) • Struttura in alluminio verniciato a polvere poliestere • Cuscini seduta e schienale sfoderabili in tessuto 100% polipropilene • Viteria in acciaio galvanizzato • Dimensioni divano 2P L137xP77.5xH85/45/60/75 • Dimensioni poltrona 1P L73xP77.5xH85/45/60/75 • Dimensioni tavolino L107xP57.5xH40 • Da assemblare REGOLARE GARANZIA COME PER LEGGE AD ESCLUSIONE DELLE PARTI SOGGETTE AD USURA

Set salotto giardino 4 posti con tavolino in alluminio ERNST Bianco • Set composto da divano 2P, due poltrone 1P e tavolino • Colori Bianco e teak • Braccioli e piano tavolino in polywood (materiale composito dall'aspetto simile al legno 90% polistirene e 10% sbs color teak) • Struttura in alluminio verniciato a polvere poliestere • Cuscini seduta e schienale sfoderabili in tessuto 100% polipropilene • Viteria in acciaio galvanizzato • Dimensioni divano 2P L137xP77.5xH85/45/60/75 • Dimensioni poltrona 1P L73xP77.5xH85/45/60/75 • Dimensioni tavolino L107xP57.5xH40 • Da assemblare REGOLARE GARANZIA COME PER LEGGE AD ESCLUSIONE DELLE PARTI SOGGETTE AD USURA

Se si pensa al Surrealismo in pittura si pensa a Max Ernst. L’arrivo della cassa con i suoi collage per la leggendaria mostra alla libreria-galleria Au Sans Pareil nel 1921 è raccontata dai testimoni come l’inizio di una nuova era: lì non era più Dadaismo, c’era del nuovo, c’era il sogno, la visionarietà. Niente di più attuale, in tempi di “svolta iconica” e di postcollage e postmontaggio.\r\nAbbiamo tutti negli occhi una quantità di opere di Max Ernst, eppure se ne è scritto e tradotto poco in Italia. Il presente volume cerca di colmare almeno in parte questo vuoto, ripercorrendone, attraverso testi storici, analisi di riferimento e nuovi contributi, le vicende e le invenzioni. Dopo il collage, Ernst reinventa il frottage, poi il grattage, ma insieme ridefinisce molta iconografia e crea immagini del tutto nuove. Le tecniche per lui sono lo strumento per sollecitare la visione e assistere al processo di invenzione mentre si sta svolgendo, senza programma precostituito, bensì caricando di senso le figure di mano in mano che emergono; vedere cioè “il funzionamento reale del pensiero”, come diceva André Breton nel Manifesto del Surrealismo.\r\nLe sue immagini sono allora insieme fantastiche, enigmatiche – come ha imparato da Giorgio de Chirico – ma anche stranamente coinvolgenti e convincenti: bambine minacciate da usignoli, elefanti celibi, uccelli antropomorfi, personaggi dalle mille forme, paesaggi visionari...

Il Pinotage (incrocio di Pinot Noir e Hermitage = Cinsault) di Ernst Gouws & Co deve il suo carattere agli eccezionali territori di Stellenbosch. Brioso, selvaggio e quasi animalesco con le sue note di cuoio e muschio, sarà perfetto per accompagnare carni gustose, come un bel filetto di manzo con salsa alle spugnole.

Caratterizzato da una bella energia, da note gessose e di pera e da un bouquet leggermente acido, rivela un equilibrio ideale tra concentrazione, finezza e freschezza. La personalità schietta e tonificante di questo bianco secco è assolutamente deliziosa.

Scoperto grazie a un reportage sulla Vienna del dopo guerra e sul rientro in patria dei prigionieri austriaci, Ernst Haas (1921-1986) è uno dei primi fotografi ingaggiati dai fondatori di Magnum nel 1950 per entrare a far parte della mitica agenzia. Pioniere della fotografia a colori, negli Stati Uniti sperimenta nuove soluzioni formali e cromatiche di una bellezza emozionante e diventa uno dei fotografi di punta per la rivista Life. \"Ernst Haas ha fatto del colore l'oggetto stesso della sua ricerca. Nessun fotografo prima di lui era mai riuscito a esprimere così magistralmente la gioia pura e fisica del vedere\", ha detto di lui John Szarkowski, già direttore del Dipartimento di Fotografia al MoMA di New York, che nel 1962 gli dedica una grande mostra: il primo grande omaggio espositivo a un maestro della fotografia a colori. L'impeccabile ricerca formale e l'impatto emotivo che le sue immagini provocano, fanno di Haas uno dei più importanti, pionieristici e visionari maestri della fotografia a colori.

Il Mojito è un long drink ‘pestato’ di origine cubana, immediato, estivo e altamente beverino, che ha saputo conquistare anche personaggi illustri tra i quali Ernst Hemingway o Pablo Neruda, fruitori e amanti del bar in cui è nata la storia di questa icona: la Bodeguita del Medio, a L’Havana. Su di una parete del locale Hemingway scrisse la celebre frase “My Mojito in La Bodeguita” che contribuì a segnarne il successo. Proprio sorseggiando il Mojito il celebre scrittore statunitense ne delineò la storia, oggi la più accredita alla base della sua leggenda. Il cocktail deve le sue fortune, in base a quello che è stato tramandato, alla figura di Sir Francis Drake, uno dei primi corsari a cimentarsi nella circumnavigazione del globo. Dopo aver compiuto l’impresa per conto sua maestà la Regina Elisabetta I giunse all’Havana nel XVI secolo e miscelò quello che fu il prototipo del cocktail, avvalendosi di un distillato di bassa qualità, l’aguardiente, cui unì zucchero, acqua e la menta locale, hierba buena e lo battezzò El Draque, in suo onore. La ricetta del Mojito è stata delineata dai barman che servirono lo stesso Hemingway, Attilio De La Fuente e Angel Martinez, sulla scorta dell’esperienza di Sir Drake. In un bicchiere alto vanno posti due cucchiai di zucchero di canna e delle foglie di menta, ovviamente l’ideale sarebbe quella di origine cubana. Il pestello è lo strumento che va usato per amalgamare i due ingredienti senza però schiacciare con veemenza le foglie che devono solo liberare profumi ed essenze. A questo punto di spremono 3cl di lime e si aggiungono il ghiaccio precedentemente tritato o ridotto di dimensione e 4cl di Rum Bianco. Si miscela il contenuto con uno spoon lungo andando a colmare con della soda o, in mancanza, dell’acqua frizzante prima di porre a guarnizione un rametto di menta. Il mix perfetto per quandi si alzano le temperature!

This addition to the affordable Photofile series brings together the best work of Ernst Haas, one of the world's greatest photographers. One of the early pioneers of colour photography, Haas began his photographic career in the 1940s in Vienna, rising to fame following the publication of his photo essay on returning prisoners of war from Russia. In 1951, Haas decided to make his home in NewYork, and became renowned for his work with motion photography and advertising campaigns for companies such as Marlboro, Chrysler and Volkswagen. With a selection of his most representative images and a bibliography for further reading, this is an ideal introduction to the photographer.

Spätlese in tedesco sta per "ritardo scelto." Ha più ricchezza e corpo del Kabinett perché le uve maturano per una settimana aggiuntiva o anche di più. Il tempo supplementare sulla vite permette un maggiore sviluppo di gusto e aroma, ciò che Ernst Loosen riferisce come "maturazione aromatica".

Per commemorare il 150° anniversario dell'acquisizione dell'azienda da parte di Ernst Leitz e del suo marchio con il nome Leitz, il Leica Summilux-M 35mm f/1.4 ASPH. "Leitz Wetzlar" è una versione in edizione limitata dell'obiettivo con un'incisione speciale sulla parte anteriore dell'obiettivo e un'estetica generale monocromatica, con incisioni grigie e bianche, per abbinarsi all'estetica monocromatica della fotocamera. Questo obiettivo fa parte di una produzione limitata di 500 unità.

Per commemorare il 150° anniversario dell'acquisizione dell'azienda da parte di Ernst Leitz e del suo marchio con il nome Leitz, il Leica Summilux-M 35mm f/1.4 ASPH. "Leitz Wetzlar" è una versione in edizione limitata dell'obiettivo con un'incisione speciale sulla parte anteriore dell'obiettivo e un'estetica generale monocromatica, con incisioni grigie e bianche, per abbinarsi all'estetica monocromatica della fotocamera. Questo obiettivo fa parte di una produzione limitata di 500 unità.

This addition to the affordable Photofile series brings together the best work of Ernst Haas, one of the world's greatest photographers. One of the early pioneers of colour photography, Haas began his photographic career in the 1940s in Vienna, rising to fame following the publication of his photo essay on returning prisoners of war from Russia. In 1951, Haas decided to make his home in NewYork, and became renowned for his work with motion photography and advertising campaigns for companies such as Marlboro, Chrysler and Volkswagen. With a selection of his most representative images and a bibliography for further reading, this is an ideal introduction to the photographer.