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La prima parte del libro è dedicata alla storia dell’autore e a quella dei profughi palestinesi, ai vari accordi finiti nel nulla, alla vita in prigione. Si torna dunque alla Nakba del 1948, quando il padre dell’autore, scacciato dal suo villaggio, si stabilisce con la sua numerosa famiglia nel campo profughi di Aida, vicino a Betlemme. Divenuto adolescente al tempo della Prima Intifada, Nasser Abu Srour racconta come viene catturato, torturato, costretto a confessare, giudicato colpevole e condannato all’ergastolo. Inizia così il suo lungo viaggio nelle prigioni israeliane, dove sviluppa una sua strategia esistenziale di resistenza, stabilendo un centro di gravità con cui conversare alla fine di ogni giornata: il “Muro”, il muro della sua prigione. Attraverso questi dialoghi filosofici con il muro, l’autore documenta gli eventi politici che hanno portato alla frattura della società palestinese e alla sua resistenza. La seconda parte invece è dedicata alla sua storia d’amore con Nanna, la sua avvocatessa, una storia impossibile ma molto sentita. Su tutto domina la penna dell’autore, il profondo senso poetico delle sue parole che non svanisce neppure nelle descrizioni più dure della realtà politica e che vola nel parlare del sentimento amoroso.

La prima parte del libro è dedicata alla storia dell’autore e a quella dei profughi palestinesi, ai vari accordi finiti nel nulla, alla vita in prigione. Si torna dunque alla Nakba del 1948, quando il padre dell’autore, scacciato dal suo villaggio, si stabilisce con la sua numerosa famiglia nel campo profughi di Aida, vicino a Betlemme. Divenuto adolescente al tempo della Prima Intifada, Nasser Abu Srour racconta come viene catturato, torturato, costretto a confessare, giudicato colpevole e condannato all’ergastolo. Inizia così il suo lungo viaggio nelle prigioni israeliane, dove sviluppa una sua strategia esistenziale di resistenza, stabilendo un centro di gravità con cui conversare alla fine di ogni giornata: il “Muro”, il muro della sua prigione. Attraverso questi dialoghi filosofici con il muro, l’autore documenta gli eventi politici che hanno portato alla frattura della società palestinese e alla sua resistenza. La seconda parte invece è dedicata alla sua storia d’amore con Nanna, la sua avvocatessa, una storia impossibile ma molto sentita. Su tutto domina la penna dell’autore, il profondo senso poetico delle sue parole che non svanisce neppure nelle descrizioni più dure della realtà politica e che vola nel parlare del sentimento amoroso.

CBC BOOKS CANADIAN POETRY COLLECTIONS TO WATCH FOR IN FALL 2023\n\n\nIn his follow-up to SKY WRI TEI NGS, Nasser Hussain tackles the absurdity of the English language\n\nThe term “Love Language” can be read at least three ways: as an imperative, as the signoff to a letter, and as a contemporary way of talking about relationship styles. None of these would be wrong in this book. \nLove Language loves language. These are poems that repeat and hypnotize as English becomes more absurd: from Apple's terms and conditions to other poet's love poems, from performance reports to pop songs, Hussain skillfully and joyfully toys with everyday texts to talk about love, to think about poems, to call out racism, to remind us that words can be fun. Allow these playful poems to woo you, to let you fall in love with language again.\"Think of 'time as a lantern,' suggests Nasser Hussain, in these inimitable poems that take play seriously and allow seriousness to enter the room disguised as incantation. These are poems that long to dismiss the lyric’s most recent pretty mask of polite propriety and instead take us to the lyric’s ancient roots. It started way back, the poet says, 'when a cave person made a grunt,' to speak the name of a thing. Indeed. This is the lyric’s ancient pact with the world: to spin playful language into seriousness of giving things their names—what are we without this speaking, this tune? Hussain knows this and writes beautiful poems—and I, for one, am grateful.\" – Ilya Kaminsky, author of Deaf Republic\n\n\n\"Hussain's humour is never complacent; it is the opposite of a defence mechanism (we are encouraged to imagine such a thing) and wryly sidesteps the bad binary of conservative withdrawal as set against algorithm-envenomed hyperassertion. He puts into words a new masculinity maturer than we deserve, that acknowledges swerves of defiance to be inseparable from underswells of doubt.\" – Vidyan Ravinthiran, author of The Million-Petalled Flower of Being Here

CBC BOOKS CANADIAN POETRY COLLECTIONS TO WATCH FOR IN FALL 2023\n\n\nIn his follow-up to SKY WRI TEI NGS, Nasser Hussain tackles the absurdity of the English language\n\nThe term “Love Language” can be read at least three ways: as an imperative, as the signoff to a letter, and as a contemporary way of talking about relationship styles. None of these would be wrong in this book. \nLove Language loves language. These are poems that repeat and hypnotize as English becomes more absurd: from Apple's terms and conditions to other poet's love poems, from performance reports to pop songs, Hussain skillfully and joyfully toys with everyday texts to talk about love, to think about poems, to call out racism, to remind us that words can be fun. Allow these playful poems to woo you, to let you fall in love with language again.\"Think of 'time as a lantern,' suggests Nasser Hussain, in these inimitable poems that take play seriously and allow seriousness to enter the room disguised as incantation. These are poems that long to dismiss the lyric’s most recent pretty mask of polite propriety and instead take us to the lyric’s ancient roots. It started way back, the poet says, 'when a cave person made a grunt,' to speak the name of a thing. Indeed. This is the lyric’s ancient pact with the world: to spin playful language into seriousness of giving things their names—what are we without this speaking, this tune? Hussain knows this and writes beautiful poems—and I, for one, am grateful.\" – Ilya Kaminsky, author of Deaf Republic\n\n\n\"Hussain's humour is never complacent; it is the opposite of a defence mechanism (we are encouraged to imagine such a thing) and wryly sidesteps the bad binary of conservative withdrawal as set against algorithm-envenomed hyperassertion. He puts into words a new masculinity maturer than we deserve, that acknowledges swerves of defiance to be inseparable from underswells of doubt.\" – Vidyan Ravinthiran, author of The Million-Petalled Flower of Being Here

Secondina aveva un sogno: fuggire lontano dalla sua casa, da quel paese d'Alta Langa dove la vita sembrava ristagnare come acqua torbida nei solchi profondi di abitudini ancestrali. Una sera di marzo una lunga automobile nera si fermò sotto i rami ancora spogli del maestoso noce ai confini del cortile. Nell'uomo misterioso che ne discese e nel suo sguardo penetrante, la ragazza fu sicura di riconoscere il principe tanto atteso, giunto per portarla via da quell'esistenza qualunque. Ancora non poteva sapere che quell'incontro sarebbe stato destinato a cambiarle la vita per sempre, facendole amaramente scoprire che anche nel più incantevole dei principi, si nasconde sempre soltanto un uomo. Questo romanzo è la storia intensa e coinvolgente di Secondina, una ragazza costretta a diventare adulta troppo in fretta, schiacciata sotto il peso di una colpa incancellabile. L'autrice ci proietta nella realtà di una Langa chiusa e talvolta spietata, verso chi come la protagonista si trova ad affrontare da sola le difficili conseguenze delle proprie scelte.

Secondina aveva un sogno: fuggire lontano dalla sua casa, da quel paese d'Alta Langa dove la vita sembrava ristagnare come acqua torbida nei solchi profondi di abitudini ancestrali. Una sera di marzo una lunga automobile nera si fermò sotto i rami ancora spogli del maestoso noce ai confini del cortile. Nell'uomo misterioso che ne discese e nel suo sguardo penetrante, la ragazza fu sicura di riconoscere il principe tanto atteso, giunto per portarla via da quell'esistenza qualunque. Ancora non poteva sapere che quell'incontro sarebbe stato destinato a cambiarle la vita per sempre, facendole amaramente scoprire che anche nel più incantevole dei principi, si nasconde sempre soltanto un uomo. Questo romanzo è la storia intensa e coinvolgente di Secondina, una ragazza costretta a diventare adulta troppo in fretta, schiacciata sotto il peso di una colpa incancellabile. L'autrice ci proietta nella realtà di una Langa chiusa e talvolta spietata, verso chi come la protagonista si trova ad affrontare da sola le difficili conseguenze delle proprie scelte.

La magia è nel cuore di chi sa sognare. E i sognatori sono quelli che rimangono svegli per realizzare i propri sogni, mentre tutti dormono. Età di lettura: da 4 anni.

La magia è nel cuore di chi sa sognare. E i sognatori sono quelli che rimangono svegli per realizzare i propri sogni, mentre tutti dormono. Età di lettura: da 4 anni.

Quanto conta la verità nella vita? Per Giulio molto, specialmente da quando ha intuito che nel passato della sua famiglia si cela un segreto dal quale è sempre stato escluso. Sarà la morte del padre ad offrirgli la possibilità di mettersi in viaggio in cerca di risposte. Luoghi, persone, memorie gli verranno incontro nel cammino verso la verità che, per quanto costi, non è mai inutile conoscere.

Quanto conta la verità nella vita? Per Giulio molto, specialmente da quando ha intuito che nel passato della sua famiglia si cela un segreto dal quale è sempre stato escluso. Sarà la morte del padre ad offrirgli la possibilità di mettersi in viaggio in cerca di risposte. Luoghi, persone, memorie gli verranno incontro nel cammino verso la verità che, per quanto costi, non è mai inutile conoscere.

... la storia del Grande Torino è infinita. Un paradosso, vien da dire, perché il tempo l’ha in realtà sigillata nel mito. Eppure, non è forse proprio per questo che è scrigno di ricchezza mai esaurita, offerta generosa a chi la sa avvicinare con rispettoso amore?\r\n...In continuo equilibrio fra cronaca e commozione, partite gagliarde e debolezze umane, vagheggiati sogni e realtà crudeli, questo libro è un regalo per tutti: per i Campionissimi e per chi avrà la buona sorte di leggere. \r\n(Franco Ossola)