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New York, 2020: appena stabilita nel palazzo come portinaia, Yessie, una giovane donna figlia di emigrati rumeni, trova nel suo appartamento la Bibbia del Fernsby, una specie di diario del precedente custode dove sono annotati i nomi di tutti gli inquilini, informazioni sulla loro vita e sul loro carattere. Alla fine, alcune pagine bianche sono a disposizione «per il prossimo amministratore». I condomini si riuniscono tutte le sere, verso il crepuscolo, sul terrazzo, per scambiarsi due parole prima di andare a dormire. Ben presto, queste serate si trasformano in vere e proprie sessioni di racconti: ognuno, a turno, prende la parola e narra una storia, reale o di invenzione. Yessie decide così di registrare segretamente per quattordici giorni i racconti di ogni inquilino, per poi trascrivere tutto sul suo quaderno. Le serate passano in un crescendo di tensione, finché un'ultima sanguinosa storia di vendetta non chiarirà inaspettatamente tutti i dettagli rimasti in sospeso sulla misteriosa custode. Con la maestria dei grandi narratori, Margaret Atwood e Douglas Preston tessono una trama composta dai contributi dei migliori autori contemporanei, a ognuno dei quali è affidata la scrittura della storia di un inquilino del palazzo.

Il Nuits-Saint-Georges Premier Cru 'Aux Murgers' è una delle eccellenze del celebre domaine Méo-Camuzet, situato nel cuore della prestigiosa Vosne-Romanée, nella Côte d’Or. Il vignaiolo Jean-Nicolas Méo, erede di una lunga tradizione familiare, gestisce quattordici ettari di terre in alcune delle appellazioni e cru più spettacolari della Borgogna. La sua filosofia è centrata sull'equilibrio e la purezza del vino e la zona di produzione, caratterizzata da terreni straordinari, contribuisce a tale scopo, conferendo all’etichetta una concentrazione e un'intensità ideali per l'invecchiamento in cantina. Il Nuits-Saint-Georges Premier Cru 'Aux Murgers' di Meo Camuzet si distingue per la costante regolarità nella produzione, sia in annate eccezionali come il 1990 che in periodi più difficili come il 1992. Henri Jayer, consulente per la vinificazione e la maturazione, ha contribuito alla realizzazione di vini che combinano struttura e finesse, concentrazione e fascino. Le pratiche implementate includono una rigorosa limitazione delle rese con la pratica di vendemmie verdi, persino nelle viti più vecchie. Durante la vendemmia, avviene una nuova selezione, con successiva diraspatura al 100%. La maturazione avviene in nuove botti di rovere per garantire un invecchiamento ottimale. L'imbottigliamento avviene dopo una media di 17 mesi in botte, seguendo un processo gravitazionale, senza filtrazione e, salvo casi eccezionali, senza chiarificazioni. Questo approccio mira a preservare l'integrità dei vini senza incorrere in traumi e alterazioni.  Il Nuits-Saint-Georges Premier Cru 'Aux Murgers' di Meo Camuzet, figlio di una selezione di Les Perrières e Les Terres Blanches, si distingue per le sue caratteristiche organolettiche uniche. Il colore profondo e la complessità aromatica di bacche rosse, ciliegie, petali di rosa e spezie aprono la strada a un gusto medio-pieno, concentrato, con tannini maturi e un finale penetrante. Questo vino, dalla personalità pronunciata e potente, offre freschezza grazie a un'acidità e a una rotondità marcate. L'esperienza sensoriale è completata da un'armoniosa persistenza. Perfetto da gustare sin da subito, il 'Aux Murgers' rivelerà appieno il suo potenziale nei 10-15 anni successivi. Consigliamo di abbinarlo a piatti a base di carne, ma anche a formaggi ben stagionati. Un vino che ha molte carte in tavola per conquistare i più appassionati.

New York, 2020: appena stabilita nel palazzo come portinaia, Yessie, una giovane donna figlia di emigrati rumeni, trova nel suo appartamento la Bibbia del Fernsby, una specie di diario del precedente custode dove sono annotati i nomi di tutti gli inquilini, informazioni sulla loro vita e sul loro carattere. Alla fine, alcune pagine bianche sono a disposizione «per il prossimo amministratore». I condomini si riuniscono tutte le sere, verso il crepuscolo, sul terrazzo, per scambiarsi due parole prima di andare a dormire. Ben presto, queste serate si trasformano in vere e proprie sessioni di racconti: ognuno, a turno, prende la parola e narra una storia, reale o di invenzione. Yessie decide così di registrare segretamente per quattordici giorni i racconti di ogni inquilino, per poi trascrivere tutto sul suo quaderno. Le serate passano in un crescendo di tensione, finché un'ultima sanguinosa storia di vendetta non chiarirà inaspettatamente tutti i dettagli rimasti in sospeso sulla misteriosa custode. Con la maestria dei grandi narratori, Margaret Atwood e Douglas Preston tessono una trama composta dai contributi dei migliori autori contemporanei, a ognuno dei quali è affidata la scrittura della storia di un inquilino del palazzo.

Il Brunello di Montalcino della tenuta toscana Fattoi è un’espressione che esonda dal calice per eleganza e tipicità, prodotta in località Capanna, nella parte meridionale della zona di produzione ilcinese. Ofelio Fattoi acquistò la proprietà nel 1965 e quattordici anni più tardi, nel 1979, avviò l’attività vitivinicola fondando la produzione sullo stretto rapporto con la nobile tradizione del luogo. Oggi, i circa 10 ettari vitati vengono gestiti dai figli di Ofelio, Leonardo e Lamberto, i quali con passione e competenza allevano esclusivamente il Sangiovese Grosso, varietà principe dell’areale. Fattoi Brunello di Montalcino è un 100% Sangiovese Grosso da viti che arrivano fino ai 25 anni di età, situate a circa 350 metri sul livello del mare. I filari godono della composizione sabbiosa e argillosa dei suoli, del clima mediterraneo e dell’eccellente esposizione. Le uve vengono raccolte a mano indicativamente a inizio ottobre e quindi sottoposte alle operazioni di diraspatura e pigiatura, con il mosto così ottenuto che fermenta in vasche di acciaio inox a contatto con le bucce per 15-20 giorni. Terminato il processo fermentativo, la massa viene travasata in botti grandi di rovere da 40 ettolitri e tonneau di rovere francese da 350 litri per l’invecchiamento di almeno 3 anni. Segue un ulteriore lungo periodo di affinamento in bottiglia prima dell’uscita sul mercato. All’esame visivo il Brunello di Montalcino di Fattoi svela una veste rosso rubino luminoso dal contorno granato. Ampio e raffinato l’olfatto, descritto da sentori di piccoli frutti rossi, petali di rosa appassiti, erbe aromatiche, sottobosco e spezie varie. Assaggio intenso ed elegante, fresco e saporito, dalla trama tannica avvolgente che accompagna il finale armonioso e duraturo. In virtù della sua notevole aderenza territoriale, questo Brunello di Montalcino può essere abbinato a piatti della tradizione locale come le pappardelle al ragù di cinghiale.

Raccolta di novelle dedicate alle pietre preziose, storie diverse ma connesse da un filo di collegamento che scorre attraverso i secoli. Quattordici pietre che vanno a formare un amuleto potentissimo, che dispone del tempo... non sempre in modo prevedibile.

Raccolta di novelle dedicate alle pietre preziose, storie diverse ma connesse da un filo di collegamento che scorre attraverso i secoli. Quattordici pietre che vanno a formare un amuleto potentissimo, che dispone del tempo... non sempre in modo prevedibile.

Elettrodomestici > Grandi elettrodomestici > Lavastoviglie, Hotpoint HFO 3O32 CW X. Posizionamento dell'apparecchio: Libera installazione, Dimensione: Dimensione massima (60 cm), Colore della porta: Alluminio. Numero di coperti: 14 coperti, Classe...

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È un fotolibro composto da 14 racconti brevi di Matilde Iaccarino, ambientati tutti nei Campi Flegrei, accompagnati dalle immagini scattate da un gruppo di giovani fotografi che hanno integrato i racconti con le loro immagini, come in un'esercitazione o un laboratorio di scrittura creativa. Partendo dai luoghi fino ad arrivare alle emozioni, con la luce e i colori, hanno abbattuto le barriere tra queste due discipline espressive. Il risultato è un singolare esempio di rappresentazione di un territorio, della sua storia, del suo paesaggio e delle persone che hanno il piacere o la pena di viverci, portandoci a conoscere, così, luoghi ed abitanti di questa regione. I racconti spaziano dal giallo, ai temi di cronaca e sociali, alla dimensione intimista, al racconto d'amore. Lo stile è vario e si adatta al contenuto, all'argomento. La parola, in questi racconti definisce, descrive luoghi e stati d'animo, è mezzo di scandaglio di pezzi di vita. Molti personaggi appaiono sospesi in un territorio strano, alla ricerca di una svolta, di una pace, di una scelta che restituisca un senso. L'autrice predilige i personaggi femminili alle prese con il proprio passato o con un presente incerto

Il ritratto intimo di Salvatore Galati, giovane musicista Calabrese, che si ritrova sospeso tra due mondi: quello di Stella, piccolo paese calabrese che ancora, nei primi anni 80, non si rassegna a rinunciare alla sua identità ed alla sua tradizione, contro quello odierno, in continuo e rapido cambiamento; da un lato il mondo lento ed autentico del piccolo mondo di Calabria, che lascia un segno profondo nella coscienza e nello spirito del giovane, e dall'altro quello più dinamico e fluido fondato su un terreno franoso dove non c'è spazio per alcuna certezza. Nella coscienza di Salvatore si rincorrono e sovrappongono ostinatamente lo stato di Stella fondato sulle regole non scritte, e quello fondato sulla rigida osservanza di norme non sempre coincidenti con il sentimento di giustizia del popolo; ancora il cerchio magico di Don Paolo contro il disordine incontrollato di politici e burocrati statali. Totò sarà costretto a riconsiderare il suo passato ancora vivo e incompiuto e con esso dovrà risolvere i suoi conti per rispondere finalmente alla domanda che, da quando è arrivato a Roma, lo assilla senza tregua: chi sono io?

È un fotolibro composto da 14 racconti brevi di Matilde Iaccarino, ambientati tutti nei Campi Flegrei, accompagnati dalle immagini scattate da un gruppo di giovani fotografi che hanno integrato i racconti con le loro immagini, come in un'esercitazione o un laboratorio di scrittura creativa. Partendo dai luoghi fino ad arrivare alle emozioni, con la luce e i colori, hanno abbattuto le barriere tra queste due discipline espressive. Il risultato è un singolare esempio di rappresentazione di un territorio, della sua storia, del suo paesaggio e delle persone che hanno il piacere o la pena di viverci, portandoci a conoscere, così, luoghi ed abitanti di questa regione. I racconti spaziano dal giallo, ai temi di cronaca e sociali, alla dimensione intimista, al racconto d'amore. Lo stile è vario e si adatta al contenuto, all'argomento. La parola, in questi racconti definisce, descrive luoghi e stati d'animo, è mezzo di scandaglio di pezzi di vita. Molti personaggi appaiono sospesi in un territorio strano, alla ricerca di una svolta, di una pace, di una scelta che restituisca un senso. L'autrice predilige i personaggi femminili alle prese con il proprio passato o con un presente incerto

Il ritratto intimo di Salvatore Galati, giovane musicista Calabrese, che si ritrova sospeso tra due mondi: quello di Stella, piccolo paese calabrese che ancora, nei primi anni 80, non si rassegna a rinunciare alla sua identità ed alla sua tradizione, contro quello odierno, in continuo e rapido cambiamento; da un lato il mondo lento ed autentico del piccolo mondo di Calabria, che lascia un segno profondo nella coscienza e nello spirito del giovane, e dall'altro quello più dinamico e fluido fondato su un terreno franoso dove non c'è spazio per alcuna certezza. Nella coscienza di Salvatore si rincorrono e sovrappongono ostinatamente lo stato di Stella fondato sulle regole non scritte, e quello fondato sulla rigida osservanza di norme non sempre coincidenti con il sentimento di giustizia del popolo; ancora il cerchio magico di Don Paolo contro il disordine incontrollato di politici e burocrati statali. Totò sarà costretto a riconsiderare il suo passato ancora vivo e incompiuto e con esso dovrà risolvere i suoi conti per rispondere finalmente alla domanda che, da quando è arrivato a Roma, lo assilla senza tregua: chi sono io?

All'inizio del 1944, quando si rifugiò sulle montagne per aderire alla Resistenza nella brigata Giustizia e Libertà, Enzo Biagi aveva ventitré anni. Soltanto pochi mesi prima era convolato a nozze con Lucia Ghetti, maestra di scuola elementare, donna che avrebbe amato per tutta la vita. Ed ecco che già si trovava di fronte a un bivio: da una parte l'adesione alla Repubblica sociale nell'ora più buia del fascismo, dall'altra la scelta della clandestinità e della lotta partigiana. Si decise per quest'ultima. «Quei quattordici mesi con la brigata Giustizia e Libertà sono stati i più belli della mia vita», avrebbe raccontato più tardi: mesi vissuti in sella a una bicicletta, passando le notti nei fienili o sotto gli alberi; soprattutto, mesi di coraggio e di speranze durante i quali imparò sulla propria pelle che cosa significhi rimanere fedeli ai propri princìpi e ai propri valori. Grazie al lavoro dell'amico e collaboratore Loris Mazzetti, I 14 mesi raccoglie i ricordi di quel periodo, delle figure quasi mitiche che insieme a Biagi presero parte alla Resistenza – l'Alpino, il partigiano Checco Berti, il capitano Pietro Pandiani –, nonché dell'esperienza di «Patrioti», il giornale per cui lavorò in pratica come unico redattore e del quale uscirono soltanto tre numeri, prima che i nazisti ne individuassero la tipografia e la distruggessero.

All'inizio del 1944, quando si rifugiò sulle montagne per aderire alla Resistenza nella brigata Giustizia e Libertà, Enzo Biagi aveva ventitré anni. Soltanto pochi mesi prima era convolato a nozze con Lucia Ghetti, maestra di scuola elementare, donna che avrebbe amato per tutta la vita. Ed ecco che già si trovava di fronte a un bivio: da una parte l'adesione alla Repubblica sociale nell'ora più buia del fascismo, dall'altra la scelta della clandestinità e della lotta partigiana. Si decise per quest'ultima. «Quei quattordici mesi con la brigata Giustizia e Libertà sono stati i più belli della mia vita», avrebbe raccontato più tardi: mesi vissuti in sella a una bicicletta, passando le notti nei fienili o sotto gli alberi; soprattutto, mesi di coraggio e di speranze durante i quali imparò sulla propria pelle che cosa significhi rimanere fedeli ai propri princìpi e ai propri valori. Grazie al lavoro dell'amico e collaboratore Loris Mazzetti, I 14 mesi raccoglie i ricordi di quel periodo, delle figure quasi mitiche che insieme a Biagi presero parte alla Resistenza – l'Alpino, il partigiano Checco Berti, il capitano Pietro Pandiani –, nonché dell'esperienza di «Patrioti», il giornale per cui lavorò in pratica come unico redattore e del quale uscirono soltanto tre numeri, prima che i nazisti ne individuassero la tipografia e la distruggessero.