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Il “Lumiere des Senses” è un’affascinante opera liquida realizzata dal talentuoso artista Jean-Pierre Robinot. Un personaggio unico nel suo genere, lontano da mode, industrie e pregiudizi, un vero artigiano e un vignaiolo convinto, innamorato profondamente del suo territorio, la Loira. Viene considerato come un visionario e un guru di tutta la Francia perché fu uno delle più importanti figure a muovere i primi passi nel mondo dei vini artigianali. Prima come venditore in una sua piccola enoteca a Parigi, proponendo una accurata selezione di vini fatti secondo tradizione, e poi in prima persona, lavorando in vigna e realizzando autentici ritratti di territorio. Questo rosso ne è una prova schiacciante perché racconta la poesia, il fascino e lo splendore della meravigliosa cornice verde della Valle della Loira, conosciuta come “il giardino della Francia”. Il protagonista è il Pineau d’Aunis, un’uva autoctona che regala vini eleganti, sublimi e speziati, e che, nonostante il nome, non ha nulla a che fare con la nobile famiglia dei Pinot. Le viti del vino “Lumiere des Sense” sono figlie delle forze biodinamiche che vitalizzano il territorio rosso, argilloso e calcareo, tipico dello Jasnieres. In vigna Jean-Pierre segue un approccio sensibile e rispettoso, vietando l’utilizzo di qualsiasi prodotto chimico e sintetico. In cantina la filosofia è la stessa: fermentazione spontanea con lieviti indigeni, lenta macerazione sulle bucce e assenza di processi invasivi, quali filtrazione, chiarificazione o aggiunta di solfiti. L’affinamento dura 24 mesi in botti di legno usate, conservate con cura nella cantina scavata nella roccia. Il “Lumiere des Sense” di Robinot si veste di un elegante abito rosso rubino intenso e cupo, orlato da riflessi granati. Al naso merita più di un assaggio, lasciatelo muovere con disinvoltura nel bicchiere perché ha bisogno di respirare per farsi conoscere. Timido e riservato, ma quando si lascia andare conquista con i suoi raffinati profumi di rabarbaro, liquirizia, tamarindo, mirtilli neri e ribes. All’assaggio, nonostante la tensione gustativa, mostra tutta la sua eleganza e finezza, sottile e delicata, lasciando emergere una personalità profonda e sfaccettata. Un incantevole gioiello della Loira!

Giallo paglierino brillante. Al naso aromi floreali, accomapagnati da note di agrumi. Al palato il vino è fresco e sapido.

Giallo dorato. Al naso aromi di frutta gialla, accompagnati da note di crosta di pane. Al palato il vino è fresco e profondo.

Rosso rubino intenso. Al naso aromi di piccoli frutti rossi, accompagnati da note di liquirizia e note speziate. Al palato è fine, elegante, fresco.

Giallo paglierino brillante. Al naso aromi floreali, accomapagnati da note di agrumi. Al palato il vino è fresco e sapido.

Rosso rubino intenso. Al naso aromi di piccoli frutti rossi, accompagnati da note di liquirizia. Al palato è fine, elegante, fresco.

Rosso rubino intenso. Al naso aromi di piccoli frutti rossi, accompagnati da note di liquirizia. Al palato è fine, elegante, fresco.

Giallo dorato. Al naso aromi di frutta gialla, accompagnati da note di crosta di pane. Al palato il vino è fresco e profondo.

Rosso rubino intenso. Al naso aromi di piccoli frutti rossi, accompagnati da note di liquirizia e note speziate. Al palato è fine, elegante, fresco.

Giardino e piscine > Altri attrezzi e materiali per giardino > Motori per utensili da giardino > Accessori per motori elettrici, Tubo pescante Robin Tass Codici originali - EC02-0098 EC02-624 - ROBIN

“L' As de les Annèes Folles” di Robinot è una splendida bollicina che coniuga finezza e originalità, plasmata dalle mani di uno dei veri fuoriclasse del vino artigianale. Già perché Jean Pierre Robinot, è considerato a ragion veduta, il numero 10 tra i vignaioli, ovvero quello capace di far innamorare appassionati e neofiti in virtù di interpretazioni uniche, mix tra genio e sregolatezza. Sguardo vispo e sorriso sempre stampato, l'istrionico Jean Pierre è stato uno dei pionieri dei Wine Bar parigini, con selezione intransigente di produttori che non facessero uso di chimica né in vigna né in cantina. Mai domo decide di vendere l'enoteca per rilevare alcuni ettari di vigna in una delle regioni francesi più vocate, soprattutto per la produzione di vini bianchi, ovvero la Loira. Tornato in terra natia, più precisamente nei pressi di Jasneries, Jean Pierre comincia a sfornare bottiglie che diventano veri e propri oggetti di culto per gli appassionati, dotate di un’energia e di un’espressività unica e non replicabile. Ogni incontro con i suoi vini è un viaggio diverso ed esperenziale. “L'As de les Annèes Folles” è un Metodo Classico prodotto per il 60% da Chenin Blanc e per il restante 40% da Pineau d'Aunis, tipica uva a bacca rossa della Loira. Fermentazione spontanea dei vini base atti a comporre questa splendida bolla e rifermentazione in bottiglia come da prassi. Affinamento di 24 mesi sui lieviti e, dopo una breve sosta in vetro, messa in commercio. L'Ange Vin "L'as De Les Annèes Folles" si presenta nel calice con un originale veste dorata carica, che vira verso il rosa. Una delle creature più eleganti di Jean Pierre, senza però rinunciare ad un profilo complesso e variegato fatto di scorza d'agrume, mandorla tostata, cipria e un tocco linfatico, conferitogli dall'uva rossa. Sorso polposo e saporito, per quanto capace di allungarsi in virtù di una trama salina raffinata e ben presente. Liquido che non teme la sosta in cantina, ma anzi la accoglie con generosità. Gioioso.

Vicino a Cento scompare un neonato, Pietro, nipote di Gino Malvezzi, il più ricco proprietario terriero della Bassa. Le indagini vengono affidate all'ispettore Paolo Berti, della Questura di Ferrara e alla sua squadra. Lea Speranza Bassetti, ex poliziotta, sta cercando di guarire le ferite del passato tra cui, la più dolorosa, la morte della sorella maggiore. Lea Speranza vive come un fardello la sua capacità di sentire le emozioni degli altri, tranne nel caso di Luca Corsi, un neonato rapito otto anni prima e mai ritrovato, di cui si era occupata insieme al collega Guido Vannini. Ecco perché Guido Vannini, appena saputo del rapimento di un altro neonato avvenuto in condizioni analoghe a quello di otto anni prima, vuole risolvere il cold case di Luca Corsi, ma sa di non poterlo fare senza l'aiuto di Lea e, per convincerla, promette di darle l'unica cosa che Lea vuole disperatamente: il nome dell'assassino della sorella.

“Nocturne” è un incantevole ritratto del Pineau d’Aunis, un’uva che sopravvive in pochi ettari nella regione soprannominata il “Giardino della Francia”, ovvero la Valle della Loira. L’artista è Jean Pierre Robinot, un personaggio fuori dagli schemi, alternativo ed eclettico, dotato di una sensibilità fuori dal comune. Considerato un pioniere della regione e un precursore dei tempi, in realtà non è sempre stato un vignaiolo, ma prima era il direttore di un famoso wine-bar di vini artigianali a Parigi, e soltanto nel 2001 da deciso di iniziare a produrre vino in piena libertà. La libertà è anche quella che anima le sue bottiglie, prive di qualsiasi sostanza chimica o sintetica, come solfiti, e ricche soltanto di contenuto territoriale. Liquidi legati fortemente alle antiche tradizioni locali che colpiscono per eleganza e finezza; esperienze che saziano lo spirito e toccano le corde più profonde dell’anima. Il vino “Nocturne” nasce sui suoli rossi, ricche di argilla, calcare e silice, della Loira, vitalizzati dalle forze biodinamiche e nutriti dai composti naturali che genera la terra. Un approccio biodinamico e un lavoro molto sensibile nei confronti della pianta si traducono in uve sane e genuine. Le viti hanno un’età di circa 70-80 anni e danno alla luce pochi frutti, carichi di contenuto e materia. La spremitura delle uve avviene in cantina e il mosto viene fatto fermentare spontaneamente con lieviti indigeni in assenza di controlli sulla temperatura. L’affinamento in legno dura 24 mesi e avviene all’interno di botti usate e scariche. Robinot “Nocturne” è una creatura dai passi leggeri e delicati. Si muove in punta di piedi con grazia e fascino, avvolta nel suo manto rosso rubino denso. Profuma di piccoli frutti di bosco, di fresche erbe aromatiche, di liquirizia, spezie selvatiche e di fragranze floreali. Docile ed elegante, al sorso mostra tutta la sua raffinata finezza, facendo però capire che nasconde una personalità profonda e ampia, tutta da scoprire. Un assaggio potrebbe non bastare, data la sua beva torrenziale; lasciatela muovere nel bicchiere con disinvoltura perché ad ogni istante le piace cambiare e mostrare un nuovo lato di sé. Unique

Vicino a Cento scompare un neonato, Pietro, nipote di Gino Malvezzi, il più ricco proprietario terriero della Bassa. Le indagini vengono affidate all'ispettore Paolo Berti, della Questura di Ferrara e alla sua squadra. Lea Speranza Bassetti, ex poliziotta, sta cercando di guarire le ferite del passato tra cui, la più dolorosa, la morte della sorella maggiore. Lea Speranza vive come un fardello la sua capacità di sentire le emozioni degli altri, tranne nel caso di Luca Corsi, un neonato rapito otto anni prima e mai ritrovato, di cui si era occupata insieme al collega Guido Vannini. Ecco perché Guido Vannini, appena saputo del rapimento di un altro neonato avvenuto in condizioni analoghe a quello di otto anni prima, vuole risolvere il cold case di Luca Corsi, ma sa di non poterlo fare senza l'aiuto di Lea e, per convincerla, promette di darle l'unica cosa che Lea vuole disperatamente: il nome dell'assassino della sorella.

Il “Lumiere de Silex” è pura espressione di Chenin Blanc: deciso e vibrante, nato dalle mani di un viticoltore simbolo della Valle della Loira che negli anni ha saputo diffondere la sua idea innovativa e poliedrica di fare vino. Jean-Pierre Robinot ha vissuto il mondo del vino in tutti i suoi aspetti: da enotecario a fondatore della famosa rivista “le Rouge e le Blanc”, una bibbia per il vino in Francia, per poi cimentarsi nella sua più grande sfida: essere un viticoltore. Questo per Jean-Pierre significa molto di più che trasformare semplicemente l’uva in vino: ma parlare con la terra, capire la natura e lasciare spazio alla vita. Il Chenin Blanc usato per il “Lumiere de Silex” è un vitigno a bacca bianca con buona aromaticità che si caratterizza per una frizzante freschezza. Si esprime al meglio in gioventù ma regala emozioni anche a seguito di un invecchiamento prolungato. La cura del tempo, in cantina, è la parola d’ordine: ogni vino viene lasciato libero di esprimersi. Il “Lumiere de Silex” nasce da una maturazione lenta e da un affinamento in vecchie botti di rovere per un periodo minimo di 20 mesi. Il “Lumiere de Silex” porta con sé i profumi dell’oceano e della leggera brezza mattutina che si respira durante una passeggiata all’alba. Si danza tra note ossidative, attraversando frutta matura, sale e spezie pungenti per concludere su sentori più profondi di radici e note di muffa nobile, regalati dal lungo affinamento in legno. Il colore giallo, con le sue sfumature dorate, ricorda il sole, quando timido e ancora velato, si affaccia al mondo nelle prime ore del mattino. I vini di Jean-Pierre sono specchio della sua anima: sono visionari e ecclettici, proprio come lui.

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Il ‘Fetembulles’ del produttore Jean Pierre Robinot – L’Ange Vin è un Metodo Ancestrale di grande slancio e vivacità prodotto da sole uve Chenin Blanc coltivate in biodinamica. Questa varietà, autoctona della zona centrale della Loira, è una delle più straordinarie per quanto riguarda la versatilità enologica, dal momento che si presta a essere vinificata in una grande varietà di tipologie e stili di vino. Infatti, lo Chenin può essere impiegato per dare origine a vini secchi fermi, frizzanti, spumanti, amabili oppure dolci, da grappoli appassiti o anche affetti da muffa nobile. Ciò si deve anche alla completezza sensoriale del vino, generalmente dotato di buon corpo ed elevata acidità, con un caratteristico timbro minerale che gli acini sono in grado di assorbire dai suoli della Valle della Loira. L’Ange Vin – Robinot ‘Fetembulles’ è un 100% Chenin Blanc da viti di età compresa tra i 10 e i 20 anni, coltivate nel rispetto dei dettami dell’agricoltura biodinamica su terreni ricchi di argilla rossa e selce. La raccolta viene effettuata a mano e in cantina i grappoli sono vinificati in bianco tramite pressatura delicata e fermentazione alcolica spontanea in vasche di acciaio inox. Quando il processo fermentativo non è ancora terminato, il mosto-vino viene messo in bottiglia in modo da concludere il processo in vetro e sviluppare così una leggera effervescenza, in accordo al Metodo Ancestrale. Il vino viene infine sboccato a mano e l’intera lavorazione esclude qualsiasi operazione di chiarifica o filtrazione e persino l’aggiunta di solfiti. Lo Chenin Blanc Metodo Ancestrale ‘Fetembulles’ Robinot – L’Ange Vin è giallo paglierino chiaro e brillante. Il corredo aromatico è definito da note di agrumi che si accompagnano a cenni floreali e di frutta secca. Sorso fresco e fragrante, di grande piacevolezza, caratterizzato da una chiusura secca e sapida.

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“Camille” è una raffinata spremuta di Loira. Nel mondo del vino appaiono spesso personaggi celebri, osannati e celebrati, preceduti dalla loro aura di fama. Jean-Pierre Robinot entra a pieno titolo tra questi: un artista di talento, dalle idee coincise ed esplosive che hanno preceduto mode e con buona probabilità continueranno ad anticiparle. Apre uno dei primi locali di vini “artigianali” a Parigi, ma per capire il vino decide che è d’obbligo farlo. Così si sposta nella Loira, a Chahaignes e si dedica alla produzione di vino “vivo”. Così diventa uno degli interpreti del terroir della Sartre più attivi e fecondi del nostro tempo. Le etichette, dipinte o fotografate dalla propria mano, cambiano ogni anno e raccontano un amore per il vino coerente e vibrante. Nel Domain de L’Ange Vin nasce il “Camille”, che ha origine da vigne di Pienau d’Aunis, una cuvèe di viti vecchie più di 100 anni. Viene fermentato a lungo, dai 2 ai 4 anni, esclusivamente con lieviti indigeni. Tutti gli affinamenti avvengono in vecchie botti usate, per circa 36 mesi, e assolutamente senza aggiunta di alcuna quantità di solforosa: VINS S.A.I.N.S “sans aucun intrant ni sulfites ajoutes“! Non accetta nessun compromesse, né in vigna, né in vinificazione e ottiene un terroir in purezza difficile da assaggiare altrove. Camille è un rosso che richiama il buio del sottobosco, dove, soffice, si appoggia sugli aghi di pino tra sentori di rabarbaro, mirtillo e liquirizia. Alla vista è un succo color rosso rubino. Il sorso è incredibilmente e piacevolmente scorrevole e al palato rivela una trama fine e profonda, con accenni gessosi e floreali. In bocca è complesso, quasi opulento. Spesso viene considerato contemplativo, ma la sua estrema bevibilità lo rende unico e inimitabile.

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