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Elettricità > Quadri elettrici > Minicanali, battiscopa e canaline passacavi > Minicanali e canaline passacavi, La curva salita 90° sghemba sinistra è predisposta per il fissaggio ad incastro nelle estremità Femmina degli elementi rettilinei. Al centro...

Elettricità > Quadri elettrici > Minicanali, battiscopa e canaline passacavi > Minicanali e canaline passacavi, La curva salita 90° sghemba destra è predisposta per il fissaggio ad incastro nelle estremità Femmina degli elementi rettilinei. Al centro...

Elettricità > Quadri elettrici > Minicanali, battiscopa e canaline passacavi > Minicanali e canaline passacavi, La curva discesa 90° sghemba destra è predisposta per il fissaggio ad incastro nelle estremità Femmina degli elementi rettilinei. Al centro...

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Elettricità > Quadri elettrici > Minicanali, battiscopa e canaline passacavi > Minicanali e canaline passacavi, La curva salita 90° sghemba sinistra è predisposta per il fissaggio ad incastro nelle estremità Femmina degli elementi rettilinei. Al centro...

Elettricità > Quadri elettrici > Minicanali, battiscopa e canaline passacavi > Minicanali e canaline passacavi, La derivazione T discesa sghemba fa parte degli accessori della serie C5, che sono predisposti per il fissaggio ad incastro nelle estremità...

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\"Sghembestorie è una raccolta di racconti che hanno in comune il tratto surreale che li caratterizza, anche per questo ho deciso di introdurli con la citazione di Magritte. Ho scelto di intitolare la raccolta Sghembestorie perché è come se ognuna di queste storie abitasse un piano tutto suo, apparentemente distante dalle altre, eppure così vicino nella sua sospensione tra reale e irreale. Anche il carattere surreale dei singoli racconti, nonostante la sua impalpabilità, incide sulla parte più vulnerabile e profonda di chi li incontra; coinvolgendo sentimenti, paure, immaginazione e lasciando, a fine lettura, la sensazione e la volontà che quelle parole non svaniscano con l'ultima riga d'inchiostro, ma permangano per poterle ritrovare sempre in un angolo di sé\". (Valentina Luberto).

Avanti negli anni, ci si accorge che \"siamo\" - o meglio, diventiamo - gli incontri che abbiamo fatto. Ogni incontro lascia una emozione, una idea, una esperienza. Giornalista di lungo corso, Piero Bianucci ha praticato il mondo letterario curando le pagine culturali della «Gazzetta del Popolo» per 14 anni, e molto più a lungo ha frequentato il mondo scientifico da redattore capo del quotidiano «La Stampa». Qui ripercorre la variegata galleria dei suoi incontri. Alcuni sono diventati amicizie: Primo Levi, Fernanda Pivano, Tullio Regge, Piero Angela, Margherita Hack, Ernesto Ferrero, Francesco De Bartolomeis, Didimo. Altri hanno generato rapporti intellettuali più o meno profondi: Rita Levi-Montalcini, Emilio Segré, Renato Dulbecco, Carlo Rubbia, Harold Kroto (tutti premi Nobel), Edoardo Amaldi, Bruno Pontecorvo, Giancarlo Wick e molti altri. Sullo sfondo, scorrono i grandi eventi degli ultimi ottant'anni, dalla bomba atomica di Hiroshima all'Intelligenza Artificiale di ChatGPT. Troviamo l'appartata Torino sabauda, la Torino dormitorio della Grande Fabbrica e quella post-industriale. Il consumismo e poi la frugalità imposta dalla crisi ecologica. La radio cede il passo alla tv, l'analogico al digitale, dilaga Internet. L'attesa di vita è quasi raddoppiata, la lettura del DNA ha cambiato la biologia, l'atomo e l'universo hanno sempre meno segreti. Dai giornali è scomparso il piombo, ma ora scompaiono le edicole. Insomma, anni interessanti. E i prossimi?

Avanti negli anni, ci si accorge che \"siamo\" - o meglio, diventiamo - gli incontri che abbiamo fatto. Ogni incontro lascia una emozione, una idea, una esperienza. Giornalista di lungo corso, Piero Bianucci ha praticato il mondo letterario curando le pagine culturali della «Gazzetta del Popolo» per 14 anni, e molto più a lungo ha frequentato il mondo scientifico da redattore capo del quotidiano «La Stampa». Qui ripercorre la variegata galleria dei suoi incontri. Alcuni sono diventati amicizie: Primo Levi, Fernanda Pivano, Tullio Regge, Piero Angela, Margherita Hack, Ernesto Ferrero, Francesco De Bartolomeis, Didimo. Altri hanno generato rapporti intellettuali più o meno profondi: Rita Levi-Montalcini, Emilio Segré, Renato Dulbecco, Carlo Rubbia, Harold Kroto (tutti premi Nobel), Edoardo Amaldi, Bruno Pontecorvo, Giancarlo Wick e molti altri. Sullo sfondo, scorrono i grandi eventi degli ultimi ottant'anni, dalla bomba atomica di Hiroshima all'Intelligenza Artificiale di ChatGPT. Troviamo l'appartata Torino sabauda, la Torino dormitorio della Grande Fabbrica e quella post-industriale. Il consumismo e poi la frugalità imposta dalla crisi ecologica. La radio cede il passo alla tv, l'analogico al digitale, dilaga Internet. L'attesa di vita è quasi raddoppiata, la lettura del DNA ha cambiato la biologia, l'atomo e l'universo hanno sempre meno segreti. Dai giornali è scomparso il piombo, ma ora scompaiono le edicole. Insomma, anni interessanti. E i prossimi?

Una raccolta che vuole essere collisione tra il significato che l’autore attribuisce al mondo e quello degli altri e per godersi alla fine i fuochi d’artificio dentro gli occhi dei lettori. Questo è l’autore, o meglio “lui in loro”. Una sorta di “linearità sghemba”, quella parte che tenta di appuntare sopra un taccuino la bellezza tensiva del non finito, che diventa poi infinito grazie alla poesia.

Il sogno di Pretty Woman è il sogno di Cenerentola, quello di lasciarsi alle spalle una condizione umiliante grazie a un colpo di fortuna legato alla propria bellezza e a un'apparenza favorevole. Avvenenza, sensualità, bella presenza diventano strumenti in grado di emancipare la donna, qualche volta anche l'uomo, che si affaccia al mondo portando con sé principalmente la dote del proprio aspetto. Un sogno che si realizza una volta su un milione e nelle sorti avverse può portare invece a una sfortuna ben peggiore, fatta di degradazione, frustrazione, scacco sociale, quando non alla scelta, se così la si può chiamare, della prostituzione. Pascal Schembri indaga tra le pieghe di alcune storie esemplari alla ricerca di questo nesso importante, questa concezione dell'esistenza fondata sul mercimonio più o meno aperto, più o meno consapevole, del proprio corpo e del proprio amore.

Il sogno di Pretty Woman è il sogno di Cenerentola, quello di lasciarsi alle spalle una condizione umiliante grazie a un colpo di fortuna legato alla propria bellezza e a un'apparenza favorevole. Avvenenza, sensualità, bella presenza diventano strumenti in grado di emancipare la donna, qualche volta anche l'uomo, che si affaccia al mondo portando con sé principalmente la dote del proprio aspetto. Un sogno che si realizza una volta su un milione e nelle sorti avverse può portare invece a una sfortuna ben peggiore, fatta di degradazione, frustrazione, scacco sociale, quando non alla scelta, se così la si può chiamare, della prostituzione. Pascal Schembri indaga tra le pieghe di alcune storie esemplari alla ricerca di questo nesso importante, questa concezione dell'esistenza fondata sul mercimonio più o meno aperto, più o meno consapevole, del proprio corpo e del proprio amore.