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Questo vino prende il nome dallantica città di Satricum. Le più antiche tracce di capanne risalgono al IX Sec. a.C. ed erano organizzate in forma di villaggio con luogo di culto al centro. Tale insediamento, situato sullaltura prossima al fiume Astura, più tardi sarebbe diventato lAcropoli della città, luogo in cui avrebbe visto la sua collocazione il tempio della divinità Mater Matuta di cui, ancora oggi, sono visibili le vestigia, in prossimità dellattuale Borgo Le Ferriere (LT).

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MATER MATUTA CASALE GIGLIO 2017 MAGNUM Magnum 150 cl

Il Syrah di Casale Certosa è un vino rosso caratterizzato dai tipici sentori pepati del vitigno, lavorato interamente in acciaio proprio per esaltare le peculiari caratteristiche varietali. Il Lazio è una regione dalla storia vitivinicola antichissima che rappresentò il territorio di incontro tra la viticoltura della Magna Grecia e quella Etrusca. I Romani erano poi grandi appassionati di vino, come testimoniato dai numerosi trattati inerenti alla materia scritti da grandi autori latini. Oggi la regione, oltre a ospitare innumerevoli varietà autoctone e tradizionali, è terra di vitigni internazionali. Tra questi un posto di rilievo è occupato proprio dal Syrah, tra le uve più coltivate in assoluto nel territorio. Il Syrah Casale Certosa viene realizzato con uve Syrah in purezza cresciute in accordo ai principi dell’agricoltura biologica certificata e della biodinamica su suoli di origine vulcanica. Dopo la vendemmia, effettuata quando gli acini hanno raggiunto lo stadio di maturazione ottimale, i grappoli vengono diraspati e ammostati in vasche di acciaio inox, dove la fermentazione alcolica si realizza in maniera spontanea a contatto con le bucce. Segue la pressatura e l’eliminazione delle fecce grossolane dopo 24-36 ore, con il vino che quindi matura circa 16-18 mesi sulle fecce fini sempre in acciaio. Il Syrah della cantina laziale Casale Certosa è di colore rosso rubino dalle sfumature purpuree. L’olfatto propone vividi sentori fruttati e floreali di amarena, prugna rossa e violetta, impreziositi da suggestioni speziate di pepe nero. In bocca risulta asciutto e morbido, con la trama tannica delicata ad anticipare la persistente chiusura fruttata. Un Syrah del Lazio che si sposa alla perfezione con la carne grigliata, in particolare quella di agnello o di maiale.

Il Grechetto prodotto dalla cantina laziale Casale Certosa è un’etichetta da agricoltura biologica da apprezzare per il suo gusto bilanciato e gradevole. Sebbene sia importante sottolineare che esistono due principali varietà che rispondono al nome generico di Grechetto, il Grechetto di Todi e il Grechetto di Orvieto, in generale quest’uva diffusa nell’Italia centrale si caratterizza per il sapore piacevolmente ammandorlato. Al pari degli altri vitigni il cui nome porta la medesima radice, sembrerebbe che il Grechetto sia stato importato in Italia in antichità dai coloni della Magna Grecia. Casale Certosa Grechetto è un 100% Grechetto da viti allevate su terreni di origine vulcanica a regime biologico certificato, con il concomitante ricorso a pratiche biodinamiche. Quando i grappoli hanno raggiunto il giusto stadio di maturazione si procede con la raccolta, seguita dalla diraspatura e macerazione pellicolare di circa 24 ore. A questo punto le uve vengono pressate in maniera delicata, con il mosto così ottenuto che va incontro a fermentazione alcolica spontanea in vasche di acciaio inox. La successiva fase di maturazione avviene sempre in acciaio, contenitori nei quali il liquido sosta per circa 8 mesi trascorsi sulle fecce fini. Il Grechetto di Casale Certosa ha un colore giallo paglierino dai riflessi verdolini. Al naso si avvertono aromi di pera verde, arancia candita, uva spina e nocciola, completati da lievi cenni erbacei. Elegante e morbido l’assaggio, caratterizzato da ottima freschezza e un finale sapido e delicato. Questo Grechetto mostra un’eccellente versatilità nell’abbinamento cibo-vino. Per noi dà il meglio in accompagnamento ad antipasti di mare, formaggi di leggera stagionatura oppure primi piatti a base di verdure di stagione.

Il “Satrico” della cantina laziale Casale del Giglio è un’etichetta dal profilo fruttato e delicatamente aromatico. È un bianco dal carattere internazionale, realizzato con un assemblaggio dei due vitigni a bacca bianca francesi più famosi e diffusi al mondo, uniti a del Trebbiano giallo. Lo Chardonnay dona eleganza e ricchezza fruttata, il Sauvignon Blanc conferisce sottili sfumature vegetali e il Trebbiano completa il blend con vivace freschezza. Il nome in etichetta deriva da “Satricum”, un’antica città del Lazio situata lungo il corso del fiume Astura, nei pressi dell’area occupata dall’odierna Latina. Un richiamo al passato, che vuole simboleggiare l’antica tradizione e vocazione vitivincola della regione. Il bianco “Satrico” nasce in una delle realtà più importanti del Lazio. Casale del Giglio è stata creata negli anni ’60, con il desiderio di valorizzare le terre dell’Agro Pontino. Si tratta di un territorio, che per composizione dei terreni e per il clima mediterraneo, sempre infrescato dalle brezze del mare, si è rivelato molto adatto alla viticoltura. Grazie a un accurato lavoro di zonazione, in ogni area della tenuta sono stati piantati i vitigni più adatti alle particolari condizioni pedoclimatiche. La vendemmia si svolge con un leggero anticipo, in modo da preservare la giusta freschezza. Al termine della pressatura soffice, si procede alla fermentazione in serbatoi d’acciaio a temperatura controllata. Prima dell’imbottigliamento, il vino matura per alcuni mesi in vasche d’acciaio. Il vino “Satrico” di Casale del Giglio è un bianco giovane e fragrante, che si fa apprezzare proprio per il suo carattere di piacevole immediatezza. È particolarmente indicato da abbinare ad antipasti di pesce o di verdure o a primi piatti di mare dai sapori delicati. Alla vista si presenta con una veste luminosa color giallo paglierino. Intenso ed elegante, esprime profumi che ricordano fresche fragranze agrumate, scorza di cedro, pompelmo, aromi di frutta bianca matura, pesca, pera, cenni di erbe aromatiche, di erbe officinali dai ricordi balsamici. Al palato è di medio corpo, con una piacevole connotazione aromatica, un frutto ricco e maturo, percorso da una scia sapida che accompagna verso un finale armonioso, di grande freschezza minerale e buona persistenza.

Il Cesanese “Matidia” di Casale del Giglio è un rosso prodotto nella zona dell’agro pontino con l’omonimo vitigno autoctono laziale. Si tratta di un’area che ha alle spalle una storia recente, iniziata solo nel secondo dopoguerra, a seguito della definitiva bonifica dei primi decenni del ‘900. I terreni vocati e il clima mite, permettono ottime maturazioni delle uve con aromi ricchi, che esprimono una piacevole fragranza di frutta rossa matura. Il vino prende il nome da un’importante nobildonna romana della dinastia degli Antonini, nipote dell’imperatore Traiano, che ottenne il titolo di Augusta e la dedica di un tempio nel Campo Marzio a Roma. Il vino “Matidia” è un Cesanese in purezza prodotto da una giovane e innovativa cantina, che ha saputo imporsi come una delle più interessanti realtà del territorio laziale. Casale del Giglio nasce dal desiderio di valorizzare un territorio ancora vergine come quello del litorale pontino, per farne un esempio d’eccellenza. Le uve di Cesanese provengono da un vigneto storico della tenuta, che ha più di 30 anni e si trova nella zona di Olevano Romano. Le viti sono coltivate a un’altitudine di circa 500 metri sul livello del mare, su un terreno particolarmente pregiato, composto da suoli vulcanici e vene di calcare. Al termine della vendemmia, che per solito si svolge nella seconda metà di ottobre, i grappoli sono sottoposti a una macerazione a freddo prefermentativa per 6/7 giorni a 8° C, seguita da una fermentazione in serbatoi d’acciaio inox a temperatura controllata. Prima d’essere imbottigliato, il vino matura per un periodo di 12 mesi, in parte in vasche d’acciaio e in parte in tonneau. Il rosso Cesanese “Matidia”, prodotto dalla cantina laziale Casale del Giglio, è un vino dal volto tipicamente territoriale, che mette in luce le indubbie qualità di questo interessante vitigno laziale. Alla vista si presenta di colore rosso rubino, intenso e luminoso. Il quadro olfattivo è elegante e fine, caratterizzato da aromi di frutta rossa, marasca, piccoli frutti a bacca scura e lievi sensazioni speziate. Armonioso ed equilibrato, al palato è di medio corpo, con una tessitura tannica sottile e aromi morbidi e fruttati, che anticipano un finale piacevolmente fresco e di buona persistenza gustativa. È un rosso già pronto, ma con una buona attitudine all’invecchiamento. Ideale per accompagnare primi piatti con saporiti sughi di carne o di selvaggina.

Formato: 0.75l; Temperatura di servizio: 16/18 °C; Annata: 2020; Alcol: 14%; Giudizio di Tannico: 85pt;

Formato: 0.75l; Temperatura di servizio: 8/10 °C; Annata: 2023; Alcol: 13%; Giudizio di Tannico: 80pt;

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Il sauvignon, uva originaria del bordolese, è stato introdotto in Agro Pontino, in provincia di Latina, dopo una lunga serie di riscontri estremamente positivi, frutto di lunghe ed accurate ricerche. Ecco quindi nascere un bianco vinificato e lasciato maturare in sole vasche di acciaio, un vino che fa della freschezza e della tipicità varietale le sue caratteristiche più importanti

Il nome Mater Matuta deriva dallantica divinità italica, dea dellaurora, protettrice della vita nascente e della fertilità. Il culto di questa divinità era assai diffuso nellItalia Centrale e le fu dedicato il famoso tempio dellantica città di Satricum, presso Le Ferriere (Latina).