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Formato: 0.75l; Temperatura di servizio: 16/18 °C; Annata: 2022; Alcol: 13.5%; Giudizio di Tannico: 85pt;

Il Fleurie del celebre Domaine Joseph Chamonard costituisce un’etichetta dal fascino inebriante, autentica espressione di questa AOC del Beaujolais. ‘La Madone’ costituisce uno dei 13 lieux-dits propri della sottozona di Fleurie, che a sua volta rappresenta uno dei 10 cru del Beaujolais, localizzato nella parte settentrionale dell’areale e celebre per dare origine a Gamay più fini e “femminili”. Inoltre, l’appezzamento ‘La Madone’ è da molti considerato il terroir più prestigioso di Fleurie, in virtù della sua esposizione e delle peculiari caratteristiche pedologiche. Joseph Chamonard Fleurie è un 100% Gamay da vigne di 60 anni di età media, radicate su suoli di matrice granitica. I coniugi Jean-Claude Chanudet e Genevieve Chamonard, figlia di Joseph e oggi alla guida della cantina assieme al marito, coltivano le piante seguendo i principi dell’agricoltura biologica. A seguito della raccolta manuale i grappoli sono vinificati interi con macerazione semi-carbonica, come da tradizione. La fermentazione alcolica è condotta esclusivamente dai lieviti indigeni senza l’impiego di alcun additivo enologico, fatta eccezione per dosi minime di solforosa. La macerazione si prolunga per 15-30 giorni a seconda dell’annata e il vino è successivamente trasferito in botti di legno dove sosta qualche mese prima dell’imbottigliamento. Il Fleurie Joseph Chamonard è di colore rosso rubino brillante. L’olfatto esprime intensi profumi di rosa e fiori rossi, associati a note fruttate e minerali nonché a leggere sensazioni tostate. In bocca è morbido e strutturato, con tannini vellutati, vivace freschezza e incisiva sapidità. Finale persistente ed elegante. Un’espressione al vertice qualitativo non solo di Fleurie, ma dell’intero Beaujolais, figlia di uno dei più grandi Domaine della zona.

Le Bout Du Clos è uno dei leggendari lieux dits di Anselme Selosse, travolgente per intensità e ricchezza. Spiazzante, rivoluzionario, unico sono tutti aggettivi che si addicono ad Anselme Selosse, colui che oggi è probabilmente il rècoltant manipulant più rispettato dell'intera Champagne. Non è facile reinventare un metodo produttivo consolidato, ma è quello che ha fatto Anselme con risultati incredibili e ben presto imitati. La ricerca dell'ossidazione come elemento virtuoso, l'applicazione rigorosa della biodinamica in vigna, le dose di solforosa praticamente inesistenti ed i lunghissimi affinamenti sui lieviti. Nettari poliedrici ed emozionanti, che possono spiazzare certo, ma rimangono senz'altro indimenticabili. Unicità, nell'accezione più stretta del termine. L'Extra Brut Le Bout Du Clos è uno dei lieux dits di Selosse, ovvero un vino prodotto a partire da uve di una sola parcella, in questo caso Pinot Nero in purezza proveniente dallo storico comune di Ambonnay. Viti coltivate in stretto regime biodinamico, con raccolta manuale delle uve a piena maturazione. In cantina si prosegue con assemblaggio dei vini base secondo il metodo Soleras, unendo quindi liquidi di diverse annate, e dopodiché viene avviata la rifermentazione in bottiglia. L'affinamento prevede una sosta sui lieviti di circa 6 anni ed un dosaggio estremamente contenuto compreso tra gli 0 e i 2 g/l. Produzione di circa 2000 bottiglie per questa piccola perla. Lo Champagne Bout Du Clos irrora il calice con la sua veste giallo dorata, di grande intensità ed una bolla estremamente fine e persistente. Esplosivo e vivissimo, sin dalla prima olfazione, squaderna un naso fatto di frutta rossa croccante, di arancia sanguinella, di biancospino e miele millefiori. Una generosità ben definita, per un nettare solare e gioioso. Sorso incredibile per la capacità di congiungere la pienezza di polpa, ad un aspetto più gioviale e succoso, da imputare a freschezza e sapidità sempre presenti ed integrate. Quest'ultima trascina poi il liquido in una persistenza intensissima e lunga. Ancora un'interpretazione magistrale del maestro Anselme. Irresistibile.

Il Blanc de Blancs Les Carelles è uno dei leggendari lieux dits di Anselme Selosse, manifesto liquido di ricchezza e complessità. Anselme Selosse è probabilmente ad oggi il volto più noto della Champagne vitivinicola, poiché ha saputo rivoluzionare lo stile produttivo dell'intera regione seguendo un credo apparentemente innovatore e dissonante. Dalla rigorosa applicazione della biodinamica in vigna, alla ricerca della piena maturazione del frutto e dell'ossidazione, con fermentazioni spontanee e aggiunte di solforosa in dosi omeopatiche. Liquidi unici ed emozionanti, ma non per tutti vista la ricchezza e la profondità delle creature di Anselme. Chardonnay e Pinot Nero dislocati nei migliori cru della Champagne, come ulteriore testimonianza del fatto che per produrre bottiglie memorabili serva una materia prima di assoluta eccellenza. Lo Champagne Les Carelles è uno dei lieux dits di Selosse, ovvero di quelle parcelle di particolare pregio che vengono vinificate singolarmente. In questo caso le uve di Chardonnay in purezza provengono dalle vigne del Grand Cru Le Mesnil sur Oger, rinomato per dar vita a vini di straordinaria ampiezza e potenza. L'affinamento del vino base, precedentemente assemblato da varie annate, avviene in barrique e dopo la seconda fermentazione in bottiglia affina per circa 48 mesi sulle fecce fini. Unico e spiazzante. Il Grand Cru Les Carelles ammalia con la sua veste giallo intensa che vira verso il dorato, e per la sua spuma persistente. Naso caleidoscopico, sembra esserci ogni descrittore che viene in mente: mandorla tostata, caffè, miele d'acacia, piccola pasticceria, frutta rossa croccante. Un tripudio sinfonico, che non può che invogliare all'assaggio. Sorso impetuoso e ricchissimo, prende possesso del palato in virtù di una materia cremosa che è però perfettamente bilanciata da una salda struttura di sale e freschezza. Persistenza lunghissima. Esperienza trascendentale, che cambia il modo di vedere lo Champagne. In una sola parola: Selosse.

SAINT-VERANAppellation d'origine contrôlée VITIGNOChardonnay  CARATTERISTICHE SENSORIALILo Chardonnay Saint-Véran Roche Mer è prodotto in due lieux-dits esposti a est: Les Châtaigniers, su un versante della Roche de Vergisson, e La Rapie, sul versante opposto. Il terreno è principalmente argilloso e calcareo. Le uve provengono dai vigneti situati ai piedi delle creste calcaree del Vergisson. La vendemmia viene fatta a mano e le uve sono subito pressate prima della decantazione a freddo dei mosti. La fermentazione alcolica e malolattica avvengono in vasche a temperatura controllata. Il vino invecchia sui lieviti per 10 mesi, con regolari batonnage fino all'agosto seguente. Dopo la fermentazione malolattica, il vino viene travasato, assemblato, leggermente filtrato ed imbottigliato. All'olfatto si aprono delicati profumi di limone e fieno essiccato al sole. Al palato si presenta con una piacevole combinazione di freschezza e vivacità, con note sottili di frutta a nocciolo e una freschezza che pervade tutto il vino. Il risultato è un vino molto intenso, saporito e pieno di sapori, davvero straordinario.