Sono stati trovati 71 prodotti corrispondenti alla tua ricerca per medievale in 19 negozi:

il "teo&#39 s - castello medievale" offre ai bambini un&#39 esperienza di gioco ricca di avventure e fantasie cavalleresche. progettato con una complessit� che stimola la creativit�, questo giocattolo promette ore di divertimento mentre aiuta a sviluppare abilit� motorie e capacit� di problem-solving. ecco un&#39 analisi dettagliata del prodotto:**1. dimensioni e design**:- con le dimensioni di 72x50x33 cm, il castello fornisce un&#39 ampia area di gioco, permettendo ai bambini di interagire liberamente con le diverse parti del castello e di ambientare diverse scene di gioco.**2. componibilit�**:- il set include 93 pezzi che possono essere assemblati in vari modi. questa componibilit� stimola l&#39 ingegno e la creativit� dei bambini, permettendo loro di costruire e ricostruire il castello in diverse configurazioni.**3. soldatini inclusi**:- il set include 16 soldatini, che aggiungono un ulteriore livello di gioco. i bambini possono organizzare battaglie, difendere il castello o raccontare storie di cavalleria e avventure.**4. tema medievale**:- il tema medievale del castello permette ai bambini di immergersi in un mondo di cavalieri, tornei e leggende. pu� anche servire come punto di partenza per apprendere fatti storici riguardanti l&#39 epoca medievale.**5. educativo**:- oltre al divertimento puro, il set offre benefici educativi. l&#39 assemblaggio del castello pu� aiutare a sviluppare la coordinazione occhio-mano e la capacit� di risoluzione dei problemi. interagire con i soldatini e creare storie pu� stimolare la capacit� narrativa e la creativit�.in conclusione, il "teo&#39 s - castello medievale" rappresenta un&#39 ottima opzione per i bambini interessati alla storia, alle avventure o semplicemente alla costruzione e al gioco di ruolo. il set combinato di pezzi componibili e soldatini garantir� che i bambini siano impegnati e intrattenuti per ore. � � � � � � �

Il monaco, il cavaliere, il contadino, l'intellettuale, l'artista, il mercante, la donna, il santo, l'emarginato: l'affascinante mondo medievale attraverso le sue figure più significative.

Il Trebbiano VD Monteraponi è un racconto denso e complesso di una terra incantata, incastonata fra i cipressi della Toscana ed elevata dalle sue colline. La cantina dedica anima e corpo all’agricoltura, forma di massima valorizzazione di questo Paradiso terrestre. È inserita all’interno di un piccolo borgo medievale che si erge sull’omonimo poggio, nei confini della zona del Chianti storico. La storia di questi luoghi affonda radici nella fine del X secolo e porta segno della sua antichità attraverso la torre a base quadrata situata nell’area centrale. La decisione di coltivare la vite e ricavarne un ottimo vino riducendo al minimo indispensabile l’apporto delle tecnologie enologiche, è il principio cardinale sul quale si basa, oggi, il quotidiano lavoro di Monteraponi. VD Trebbiano di Monteraponi proviene da vigneti coltivati secondo un metodo di agricoltura biologica, estesi per una superficie di 12 ettari. Le vigne Campitello e Baron’Ugo si compongono di viti con età superiore ai 40 anni, collocate ad un’altitudine compresa tra i 420 ed i 570 metri sul livello del mare. In seguito alla vendemmia, le uve vengono trasportate in cantina dove vengono diraspate solo per il 50% dei grappoli. Un tempo minimo di macerazione di 48 ore precede l’effettiva fermentazione alcolica, che si innesca spontaneamente per azione dei lieviti indigeni. L’ultima fase di fermentazione si svolge in barrique. Una volta terminata, ha inizio la fase di affinamento a contatto con le proprie fecce fini, svolta in egual parte all’interno di botti nuove e botti esauste provenienti dalla Borgogna e dall’Austria. Segue un ulteriore passaggio all’interno di vasche di cemento ed un successivo imbottigliamento non preceduto da filtrazione. Il bianco Trebbiano VD di Monteraponi mostra nel calice un colore giallo dorato brillante. Il suo profumo è intenso e ricco di complessità, declinata in note di frutta gialla matura, agrumi e scorze candite, inserite in un intreccio di note dolci che ricordano il miele e la vaniglia; uno sfondo variegato di erbe aromatiche incrementa il tratto fresco e complesso. Il sorso conferma la ricchezza aromatica percepita al naso ed un corpo pieno. La vena fresca e sapida rende l’ingresso in bocca scattante e dotato di ottima progressione. È un bianco che non smette di sorprendere.

Nascosta come è tra i fasti delle rovine antiche e lo splendore dei palazzi rinascimentali e delle piazze e chiese barocche, la Roma medievale pare volersi sottrarre allo sguardo dell'osservatore. Eppure nei secoli che vanno da Gregorio Magno al cosiddetto esilio di Avignone dei papi, Roma conosce vicende di enorme importanza sia in campo politico-istituzionale sia a livello economico e urbanistico. Questo libro, che vede tra i suoi autori i migliori medievisti italiani e stranieri, illustra l'alternarsi di momenti di crisi e momenti di espansione: lo sviluppo delle grandi famiglie romane che si impossesseranno del papato e lo sforzo di contenerle ad opera, per esempio, di Cola di Rienzo, la crescita demografica e urbanistica, la celebrazione del primo giubileo della storia della cristianità nel 1300 e la decadenza culminata nel trasferimento della sede pontificia ad Avignone, fino al ritorno del papato sulla sponda del Tevere e alla rinascita della città.

"Duelame" Chianti Classico Lamole di Lamole è un vino rosso iconico e molto rappresentativo della tipologia. Un rosso che sembra esser protagonista di una favola medievale. La cantina che lo produce sorge infatti sulle rovine di un castello risalente alla metà del 1300 in un piccolo borgo nella zona del Chianti Classico chiamato Lamole. Il nome di questo paesino deriva proprio dalle lame di terra che caratterizzano il suolo e che donando un patrimonio minerale consistente alla vite. La progressiva conversione al biologico in vigna e le tecniche innovative adoperate in cantina aiutano poi alla perfetta riuscita del prodotto, che risulta così espressivo e territoriale. Il Chianti Classico “Duelame” è infatti un’interpretazione pulita e sicura del terroir di questa zona. Le uve, in prevalenza Sangiovese, vengono fatte macerare all’incirca per 10 giorni ottenendo così un colore rubino vivace e una spiccata nota di bacche rosse. Dopo 6 mesi in acciaio, la vinificazione prosegue poi in botti grandi di rovere prima dell’imbottigliamento. Ottimo come primo approccio al Chianti Classico, il Duelame Lamole di Lamole è un ottimo compagno della tavola, di alta vocazione e versatilità gastronomica. Consigliamo di provarlo con i piatti tipici della tradizione toscana come ad esempio un buon panino servito con lampredotto. Consigliamo inoltre di assaporarlo dopo averlo fatto respirare una ventina di minuti in modo che possa sprigionare al meglio tutti i suoi sentori. I tipici sentori della viola e della ciliegia si avvertono sia all’olfatto che al palato e si uniscono ad un’equilibrata sapidità in un assaggio dotato di armonia e di forza espressiva.

Nascosta come è tra i fasti delle rovine antiche e lo splendore dei palazzi rinascimentali e delle piazze e chiese barocche, la Roma medievale pare volersi sottrarre allo sguardo dell'osservatore. Eppure nei secoli che vanno da Gregorio Magno al cosiddetto esilio di Avignone dei papi, Roma conosce vicende di enorme importanza sia in campo politico-istituzionale sia a livello economico e urbanistico. Questo libro, che vede tra i suoi autori i migliori medievisti italiani e stranieri, illustra l'alternarsi di momenti di crisi e momenti di espansione: lo sviluppo delle grandi famiglie romane che si impossesseranno del papato e lo sforzo di contenerle ad opera, per esempio, di Cola di Rienzo, la crescita demografica e urbanistica, la celebrazione del primo giubileo della storia della cristianità nel 1300 e la decadenza culminata nel trasferimento della sede pontificia ad Avignone, fino al ritorno del papato sulla sponda del Tevere e alla rinascita della città.

Il Grumello Riserva Buon Consiglio di Ar.Pe.Pe è prodotto nella zona più vocata del Grumello. A conferire il nome a questa versione del Nebbiolo valtellinese che cresce a Nord-Est di Sondrio, è l’omonimo castello, una splendida fortezza medievale che domina la vallata sottostante, circondato da splendidi terrazzamenti. Solo questo tipo di architettura del paesaggio ha permesso all’uomo di coltivare la vite in Valtellina, dove il microclima favorevole del versante retico contribuisce a definirla come una delle principali zone vinicole dell’Italia settentrionale. Qui, la famiglia Pellizzati Perego produce vino da cinque generazioni, divenendo oggi un modello per gli altri viticoltori della zona. La cantina Ar.Pe.Pe lavora sapientemente alcuni tra i più vocati terroir valtellinesi con un saggio connubio di tradizione e innovazione, non disdegnando le migliorie che la modernità ha apportato al mondo dell’enologia, legandole però alla saggezza tradizionale che vede nel rispetto del territorio una componente essenziale per la creazione di grandi vini. Il Grumello Riserva Buon Consiglio nasce da questo sapiente blend di “storia e futuro”, così Ar.Pe.Pe crea una delle migliori espressioni della Chiavennasca, come qui è chiamato il Nebbiolo. Nel bicchiere del Grumello Riserva Buon Consiglio il Nebbiolo è complesso e intrigante, capace di incuriosire con un buoquet ricco di sentori alpini, fiori e frutti dolci, che accompagnano elegantemente alla degustazione. Solo allora scopriamo il suo carattere dominato da un’inconfondibile leggiadria bilanciata da un’aristocratica mineralità che regala un pregiato effetto sul palato. Il Grumello Riserva Buon Consiglio esprime ad ogni sorso la ricchezza dell’affascinante e impervio paesaggio alpino, in cui tratti sono resi morbidi e suadenti dalla raffinatezza della chiavennasca e dalla saggezza della cantina Ar.Pe.Pe che ha creato uno splendido vino rosso, in grado di svelare "il segreto dell’armonia".

Il monaco, il cavaliere, il contadino, l'intellettuale, l'artista, il mercante, la donna, il santo, l'emarginato: l'affascinante mondo medievale attraverso le sue figure più significative.

Il Touraine “Guerrerie” di Clos du Tue Boeuf nasce in Francia nella Valle della Loira, precisamente a Les Montils. Le prime tracce di coltivazione della vite in questo luogo risalgono all’epoca medievale e la famiglia Puzelat ha saputo sfruttare questa materia prima al meglio, dal momento che storicamente furono contadini, policulturisti e, infine, viticoltori, tanto da iniziare la loro attività del 1947, cercando di produrre vini genuini e legati al territorio di appartenenza. Oggi sono le generazioni successive ad aver preso in mano il timone, ampliando e modernizzando la cantina, con lo sguardo sempre rivolto al futuro e all’eredità che viene tramandata. I vigneti del Touraine “Guerrerie” di Clos du Tue Boeuf si estendono per circa 11 ettari e la composizione del suolo su cui crescono è variegata: si trova facilmente argilla, calcare e gesso e nelle zone più soggette a piogge anche ciottoli e sabbia. Le viti hanno un’età di circa 35 anni e sono coltivate interamente con un regime biologico che fu adottato ufficialmente nel 1996: parte dei terreni sono gestiti e coltivati con l’aiuto del cavallo, al fine di non compattare eccessivamente il suolo e renderlo sempre florido e accogliente. La vendemmia è rigorosamente manuale e in cantina si interviene il meno possibile: il mosto fermenta spontaneamente in tini di rovere e segue una macerazione carbonica per circa 21 giorni. Affina da 10 ai 12 mesi in barrique. Il Touraine “Guerrerie” di Clos du Tue Boeuf appare nel calice di un rosso rubino luminoso e i profumi ricordano i frutti rossi e le spezie. In bocca la struttura è piena, gustosa con un finale fresco e armonioso che invoglia la beva. Perfetto da bere con carne rossa cucinata alla griglia, in umido, ma anche con piatti vegetariani. Ottimo prodotto da consumare in occasione di grigliate estive in campagna con gli amici di sempre o per serate davanti al camino in inverno con una stimolante lettura che accompagna il calice per gustare un prodotto che ha tutta l’aria di essere un buon ambasciatore della terra da cui proviene.

Critica La ricostruzione teodosiana della Grande Chiesa di Costantinopoli (ca. 404-415). Frammenti di un mosaico documentario Alessandro Taddei Contro la mimesi degli esseri animati. La crisi iconofobica nella Grande Siria protoislamica Simona Rinaldi Il velarium di S. Maria della Piazza ad Ancona. Una testimonianza di pittura altomedievale nelle Marche centrali Letizia Barozzi S. Maria Assunta di Torcello. Scultura altomedievale architettonica e di arredo liturgico, in contesto e fuori contesto Michela Agazzi, Devis Valenti Corrado di Suburra cardinale vescovo di Sabina e la produzione pittorica a Roma e nel Lazio nella prima metà del XII secolo Fabio Betti «Un fulgore irresistibile». Alcune osservazioni su immagini e paratesto nel Vat. gr. 666 Giulia Troncarelli Per lo ‘scudo di San Mercurio’ nel monastero del Pantokrator al Monte Athos Marco Flamine Oreficerie d’Oltralpe nel Tesoro pontificio e il problema della circolazione degli stili intorno all’anno 1300 Giampaolo Distefano Innovation and Archaisms in Raimondo del Balzo Orsini’s S. Caterina in Galatina (ca.1385-1391) Maria Harvey Una scultura identitaria. Sulla Bauplastik di S. Caterina d’Alessandria a Galatina e Raimondo del Balzo Orsini Giulia Pollini Brescia, l’asse storico monumentale di via dei Musei: S. Salvatore-S. Giulia, archetipo della rinascita culturale tra Otto e Novecento Francesca Stroppa 1947: La mostra Early Christian and Byzantine Art a Baltimora e l’arte bizantina in America e per l’America Giulia Grassi Ol’ga Sigizmundovna Popova, storica dell’arte bizantina Anna Zakharova Materiali Un reliquiario donato da papa Anacleto II? Il restauro della cassettina lignea e dipinta della cattedrale di Alatri Lorenzo Riccardi Nota paleografica Elisa Pallottini Note sulla tecnica e il restauro Lucia Morganti Notizie e Recensioni Ricordo di Raffaella Farioli Campanati Isabella Baldini Barbara Franzé, Nathalie Le Luel (dir.), Le transept et ses espaces élevés dans l’église du Moyen Âge (XIe-XVIe siècles). Pour une nouvelle approche fonctionnelle (architecture, décor, liturgie et son), Actes du colloque de Lausanne (20-21 avril 2015), Zagreb 2018 Lorenzo Mercuri Francesca Dell’Acqua, Iconophilia. Politics, Religion, Preaching, and the Use of Images in Rome, c. 680-880, London-New York, Routledge, Taylor & Francis Group, 2020 Alessandro Taddei I Corali miniati di San Giorgio Maggiore a Venezia. L’inCanto della Parola. The illuminated Choir Books of San Giorgio Maggiore in Venice. The Enchantement in the Word, a cura di Federica Toniolo, Chiara Ponchia, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, 2020 Giordana Mariani Canova Michele D. Marincola, Lucretia Kargère, The Conservation of Medieval Polychrome Wood Sculpture: History, Theory, Practice, Los Angeles, Getty Conservation Institute, 2020 Giorgio Bonsanti The Medieval Iberian Treasury in the Context of Cultural Interchange. Expanded edition, ed. by Therese Martin, Leiden-Boston, Brill, 2020 Antonino Tranchina Il Duomo di Modena. Studi e...

RIVENDITORE AUTORIZZATO MOSCATO DI TERRACINA (100 pezzi)Porta innesto 1103P - K5BB - S04 - 140RU - 420A (Verrà inviato il porta innesto disponibile al momento)Vitigno di probabile origine siriana, forse portato in Italia dalla Grecia in epoca medievale dai Veneziani e poi diffusosi nel

Contributi di Silvana Casartelli Novelli, Agnese Bertazzoli, Carles Sánchez Márquez, Maria Raffaella Menna, Joseph Polzer, Grazia Maria Fachechi, Francesco Aceto, Maria Teresa Gigliozzi, Silvia Musetti, Giorgio Bonsanti, Beatrice Daskas, Marco Frati, Andrea Paribeni, Alessandro Taddei, Haude Morvan.

RIVENDITORE AUTORIZZATO MOSCATO DI TERRACINA (10 pezzi)Porta innesto 1103P - K5BB - S04 - 140RU - 420A (Verrà inviato il porta innesto disponibile al momento)Vitigno di probabile origine siriana, forse portato in Italia dalla Grecia in epoca medievale dai Veneziani e poi diffusosi nel

Critica La ricostruzione teodosiana della Grande Chiesa di Costantinopoli (ca. 404-415). Frammenti di un mosaico documentario Alessandro Taddei Contro la mimesi degli esseri animati. La crisi iconofobica nella Grande Siria protoislamica Simona Rinaldi Il velarium di S. Maria della Piazza ad Ancona. Una testimonianza di pittura altomedievale nelle Marche centrali Letizia Barozzi S. Maria Assunta di Torcello. Scultura altomedievale architettonica e di arredo liturgico, in contesto e fuori contesto Michela Agazzi, Devis Valenti Corrado di Suburra cardinale vescovo di Sabina e la produzione pittorica a Roma e nel Lazio nella prima metà del XII secolo Fabio Betti «Un fulgore irresistibile». Alcune osservazioni su immagini e paratesto nel Vat. gr. 666 Giulia Troncarelli Per lo ‘scudo di San Mercurio’ nel monastero del Pantokrator al Monte Athos Marco Flamine Oreficerie d’Oltralpe nel Tesoro pontificio e il problema della circolazione degli stili intorno all’anno 1300 Giampaolo Distefano Innovation and Archaisms in Raimondo del Balzo Orsini’s S. Caterina in Galatina (ca.1385-1391) Maria Harvey Una scultura identitaria. Sulla Bauplastik di S. Caterina d’Alessandria a Galatina e Raimondo del Balzo Orsini Giulia Pollini Brescia, l’asse storico monumentale di via dei Musei: S. Salvatore-S. Giulia, archetipo della rinascita culturale tra Otto e Novecento Francesca Stroppa 1947: La mostra Early Christian and Byzantine Art a Baltimora e l’arte bizantina in America e per l’America Giulia Grassi Ol’ga Sigizmundovna Popova, storica dell’arte bizantina Anna Zakharova Materiali Un reliquiario donato da papa Anacleto II? Il restauro della cassettina lignea e dipinta della cattedrale di Alatri Lorenzo Riccardi Nota paleografica Elisa Pallottini Note sulla tecnica e il restauro Lucia Morganti Notizie e Recensioni Ricordo di Raffaella Farioli Campanati Isabella Baldini Barbara Franzé, Nathalie Le Luel (dir.), Le transept et ses espaces élevés dans l’église du Moyen Âge (XIe-XVIe siècles). Pour une nouvelle approche fonctionnelle (architecture, décor, liturgie et son), Actes du colloque de Lausanne (20-21 avril 2015), Zagreb 2018 Lorenzo Mercuri Francesca Dell’Acqua, Iconophilia. Politics, Religion, Preaching, and the Use of Images in Rome, c. 680-880, London-New York, Routledge, Taylor & Francis Group, 2020 Alessandro Taddei I Corali miniati di San Giorgio Maggiore a Venezia. L’inCanto della Parola. The illuminated Choir Books of San Giorgio Maggiore in Venice. The Enchantement in the Word, a cura di Federica Toniolo, Chiara Ponchia, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, 2020 Giordana Mariani Canova Michele D. Marincola, Lucretia Kargère, The Conservation of Medieval Polychrome Wood Sculpture: History, Theory, Practice, Los Angeles, Getty Conservation Institute, 2020 Giorgio Bonsanti The Medieval Iberian Treasury in the Context of Cultural Interchange. Expanded edition, ed. by Therese Martin, Leiden-Boston, Brill, 2020 Antonino Tranchina Il Duomo di Modena. Studi e...

RIVENDITORE AUTORIZZATO MOSCATO DI TERRACINA (25 pezzi)Porta innesto 1103P - K5BB - S04 - 140RU - 420A (Verrà inviato il porta innesto disponibile al momento)Vitigno di probabile origine siriana, forse portato in Italia dalla Grecia in epoca medievale dai Veneziani e poi diffusosi nel

Contributi di Silvana Casartelli Novelli, Agnese Bertazzoli, Carles Sánchez Márquez, Maria Raffaella Menna, Joseph Polzer, Grazia Maria Fachechi, Francesco Aceto, Maria Teresa Gigliozzi, Silvia Musetti, Giorgio Bonsanti, Beatrice Daskas, Marco Frati, Andrea Paribeni, Alessandro Taddei, Haude Morvan.

Berrylicious con Mirtillo per pelli secche Dona alla pelle una carica vitale di nutrimento per risvegliare la pelle stanca. Sconosciuto alle civiltà mediterranee antiche, è originario delle montagne settentrionali. Entra nel repertorio medico medievale grazie alle sue proprietà defaticanti e depurative. Dona vitalità ed elasticità alla pelle grazie alla sua azione depurativa e defaticante. Come si usa: Applica la maschera sulla pelle pulita per 15 minuti per donare alla tua pelle energia e brillantezza.  

Nuovo numero di Arte Medievale, rivista specialistica internazionale dedicata alla critica dell’arte del medioevo, pubblicata in coedizione con l’Università La Sapienza di Roma. Testi in lingua originale.

Berrylicious con Mirtillo per pelli stanche Sconosciuto alle civiltà mediterranee antiche, è originario delle montagne settentrionali. Entra nel repertorio medico medievale grazie alle sue proprietà defaticanti e depurative. Dona vitalità ed elasticità alla pelle. Il mirtillo possiede molte proprietà antiossidanti che contrastano l’invecchiamento cutaneo. La formula a base di microgranuli di riso, consente uno scrub naturale ed efficace e rimuove le cellule morte accumulate sull’epidermide. Come si usa: Massaggiare delicatamente sulla pelle umida con movimenti circolari e risciacqua con abbondante acqua. Usalo una volta o due a settimana per avere una pelle più uniforme.  

Nuovo numero di Arte Medievale, rivista specialistica internazionale dedicata alla critica dell’arte del medioevo, pubblicata in coedizione con l’Università La Sapienza di Roma. Testi in lingua originale.