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Se in catalano Aspres significa arido, riferito a questo territorio baciato dal sole e circondato dalla gariga, questa cuvée di Gérard Bertrand trova nel suo suolo scistoso tutta la potenza e la finezza del territorio della Linguadoca-Rossiglione. Calde note minerali e di liquirizia caratterizzano questo vino invecchiato 9 mesi in barrique, che sarà perfetto per accompagnare piatti di carne rossa e selvaggina. Una vera garanzia con cui andrai sempre sul sicuro.

Il Picapol Blanc del Domaine de la Bohème rappresenta una ricercata espressione di Picpoul Blanc dal profilo aromatico floreale e mediterraneo. L’origine di questo antico vitigno, chiamato anche Piquepoul Blanc e Picpoul de Pinet, risale alla Linguadoca e in seguito alla crisi vitivinicola dovuta alla fillossera l’uva perse interesse agli occhi dei viticoltori anche in virtù della produzione limitata e della sensibilità verso le malattie fungine. Questa varietà, oggi rivalutata per lo più in assemblaggio con altre uve, presenta una piccolissima diffusione anche nel Rodano Meridionale, dove è ammessa nella produzione del celebre Chateauneuf-du-Pape. La versione in purezza proposta da questa cantina dell’Alvernia, realizzata attraverso una brevissima macerazione sulle bucce, è quindi assolutamente rara e intrigante. Domaine de la Bohème Picapol Blanc è un 100% Picpoul Blanc allevato secondo i principi dell’agricoltura biologica su terreni di origine vulcanica. Una volta vendemmiati, i grappoli vengono portati in cantina per la fermentazione alcolica spontanea in acciaio a grappolo intero associata a un brevissimo contatto del mosto con le bucce. Anche la fermentazione malolattica e la maturazione di qualche mese hanno luogo in acciaio e il vino è infine imbottigliato senza subire alcuna operazione di chiarifica e filtrazione e senza aggiunte di solfiti. Il Picapol Domaine de la Bohème Blanc possiede una tonalità giallo paglierino dai riflessi verdolini. Profumi fragranti e articolati di frutta estiva, agrumi e fiori bianchi caratterizzano l’olfatto, assieme a evocative sensazioni mediterranee. Sorso vivace e armonioso, dalla stuzzicante freschezza e ferma componente sapida che guidano il lungo finale di ottima corrispondenza gusto-olfattiva.

Il Bianco ‘Deferlante’ di Les Vignes d’Olivier si configura come un’interpretazione originale e schietta del territorio della Linguadoca, derivante da un peculiare blend di Chenin Blanc, Clairette e Cinsault vinificato in bianco. Dopo essersi affacciato al mondo dei vini artigianali lavorando presso la storica enoteca di Nizza La Part des Anges e aver avuto modo di formarsi da importanti produttori come Antoine Arena e Thierry Allemand, nel 2013 il vigneron Olivier Cohen si è tuffato nella propria avventura viticola ad Argelliers, piccolo comune situato a nord-ovest rispetto alla città di Montpellier, nella zona di Herault. Les Vignes d’Olivier Bianco ‘Deferlante’ ha origine da un assemblaggio di Chenin Blanc, Clairette e Cinsault, varietà allevate seguendo i principi dell’agricoltura biologica e della biodinamica su terreni argillosi e calcarei. Le uve sono raccolte a mano e mentre lo Chenin Blanc e il Clairette vengono vinificati attraverso 15 giorni di macerazione pellicolare il Cinsault è vinificato in bianco tramite pressatura diretta. Entrambe le vinificazioni si svolgono a grappolo intero con fermentazione alcolica spontanea e dopo alcuni mesi di maturazione il vino è infine pronto per l’uscita sul mercato. Durante tutta la lavorazione è escluso il ricorso a operazioni di chiarifica, filtrazione e solfitazione. Nel calice, il ‘Deferlante’ Bianco della cantina artigianale Les Vignes d’Olivier mostra una solare tonalità giallo dorato dai riflessi aranciati. Il panorama olfattivo è descritto da delicate note di mela, pesca bianca e bergamotto che si uniscono a dolci profumi di fiori di campo. Assaggio di eccezionale freschezza e dinamicità, dalle leggere sensazioni agrumate e iodate ad accompagnare la chiusura sapida e ampia. Un orange wine perfetto da gustare giovane in accompagnamento a formaggi freschi.

Il Picapol Blanc del Domaine de la Bohème rappresenta una ricercata espressione di Picpoul Blanc dal profilo aromatico floreale e mediterraneo. L’origine di questo antico vitigno, chiamato anche Piquepoul Blanc e Picpoul de Pinet, risale alla Linguadoca e in seguito alla crisi vitivinicola dovuta alla fillossera l’uva perse interesse agli occhi dei viticoltori anche in virtù della produzione limitata e della sensibilità verso le malattie fungine. Questa varietà, oggi rivalutata per lo più in assemblaggio con altre uve, presenta una piccolissima diffusione anche nel Rodano Meridionale, dove è ammessa nella produzione del celebre Chateauneuf-du-Pape. La versione in purezza proposta da questa cantina dell’Alvernia, realizzata attraverso una brevissima macerazione sulle bucce, è quindi assolutamente rara e intrigante. Domaine de la Bohème Picapol Blanc è un 100% Picpoul Blanc allevato secondo i principi dell’agricoltura biologica su terreni di origine vulcanica. Una volta vendemmiati, i grappoli vengono portati in cantina per la fermentazione alcolica spontanea in acciaio a grappolo intero associata a un brevissimo contatto del mosto con le bucce. Anche la fermentazione malolattica e la maturazione di qualche mese hanno luogo in acciaio e il vino è infine imbottigliato senza subire alcuna operazione di chiarifica e filtrazione e senza aggiunte di solfiti. Il Picapol Domaine de la Bohème Blanc possiede una tonalità giallo paglierino dai riflessi verdolini. Profumi fragranti e articolati di frutta estiva, agrumi e fiori bianchi caratterizzano l’olfatto, assieme a evocative sensazioni mediterranee. Sorso vivace e armonioso, dalla stuzzicante freschezza e ferma componente sapida che guidano il lungo finale di ottima corrispondenza gusto-olfattiva.

Il Rosso ‘Lo Camin de Lumet’ del Domaine La Coume-Lumet è un’etichetta della Linguadoca-Rossiglione dal sapore pieno e concentrato. Le origini del Domaine La Coume-Lumet risalgono al 2012, quando i coniugi Luc e Isabelle, lui ingegnere informatico e lei laureata in psicologia, trovarono dopo anni di ricerche una splendida tenuta immersa nella denominazione di Limoux. Nonostante le vigne versassero in uno stato di semi-abbandono, il potenziale del territorio fu chiaro fin da subito, potenziale determinato in parte dal clima, influenzato da influssi sia mediterranei sia atlantici, e in parte dalla matrice argilloso-calcarea dei suoli. ‘Lo Camin de Lumet’ Domaine La Coume-Lumet Rosso consta di un assemblaggio di uve Malbec (50%), Syrah (30%), Merlot (10%) e Grenache (10%), varietà coltivate adottando pratiche rispettose dell’ambiente. In particolare le piante poggiano su un pendio esposto a sud, situato a un’altitudine di 350 metri sul livello del mare all’interno dell’AOC di Limoux. Una volta vendemmiati, i grappoli vengono vinificati in rosso tramite fermentazione alcolica in vasche di acciaio inox a contatto con le bucce. La successiva fase di invecchiamento si protrae per 5 mesi e si svolge per metà della massa sempre in acciaio e per la restante metà in botti di rovere. Nel calice, il Rosso Domaine La Coume-Lumet ‘Lo Camin de Lumet’ mostra una tonalità rosso rubino intenso dai riflessi violacei. Lo spettro olfattivo propone vividi aromi di ribes rosso, fragola, lampone e prugna, uniti a richiami di pepe nero tipici del Syrah. In bocca risulta pieno e corposo, non privo però di freschezza, con una trama tannica morbida e fine che anticipa i persistenti ritorni di frutti di bosco. Per le sue caratteristiche, questo rosso di Limoux si abbina splendidamente a piatti a base di carni saporite come il manzo e l’anatra.

Les Chemins de Bassac Rosé ‘L’Incandescente’ rappresenta un’etichetta della Linguadoca che colpisce per il suo stile agile e accessibile. Il nome del Domaine significa letteralmente “le strade di Bassac”, scelto in quanto la maggior parte dei vigneti coltivati dai titolari Bruno e Thama sono situati nella piccola zona di Bassac. Invece, l’appellativo di questa etichetta allude al sole cocente della Linguadoca che porta i grappoli a diventare incandescenti. Tutte le etichette di Les Chemins de Bassac sono illustrate da artisti attraverso l’antica tecnica fotografica del cianotipo. ‘L’Incandescente’ Rosé Les Chemins de Bassac ha origine da uve Syrah in purezza cresciute secondo i dettami dell’agricoltura biologica e biodinamica certificate. Le piante, sistemate su antichi terrazzamenti, poggiano su terreni argilloso-calcarei di origine alluvionale, a circa 100 metri sul livello del mare. A seguito della vendemmia le uve vengono lavorate secondo la tecnica del salasso, che consiste nel prelevare una parte di liquido dalla vasca in macerazione quando il mosto ha raggiunto il colore desiderato. La fermentazione alcolica occorre spontaneamente grazie ai lieviti indigeni in vasche di acciaio inox, stessa tipologia di contenitori vinari in cui il vino resta a maturare per qualche mese fino all’imbottigliamento. Lungo l’intero processo di produzione la massa non è sottoposta a operazioni di chiarifica e filtrazione. Il Rosé ‘L’Incandescente’ della cantina Les Chemins de Bassac possiede una tonalità rosa acceso. Fine e fragrante la gamma olfattiva, definita da profumi di frutti rossi che incontrano sensazioni floreali. Gusto croccante e vivace, succoso e beverino, di notevole freschezza e sapidità. Finale caratterizzato da ritorni di frutti rossi coerenti con l’olfatto.

“Reve Indigène” è il sogno esaudito di Bruno Triguero e Thama Sakuma, architetti in fuga dalla caotica San Paolo del Brasile che trovano rifugio in questo angolo della Linguadoca, dove fondano la cantina Chemins de Bassac, dal nome storico del lieu-dit in cui si trovano. Questo “sogno indigeno” racconta la bellezza del paesaggio, stretto fra il mar Mediterraneo e le prime propaggini del Massiccio Centrale, e la vocazione dei vitigni autoctoni a dare grandi vini, se allevati con cure sapienti. Una interpretazione territoriale originale, profonda e leggiadra allo stesso tempo. Chemins de Bassac crea il suo “Reve Indigène” a partire da due varietà a bacca nera estremamente rappresentative della regione occitana, ma entrambe con probabili origini ispaniche e hanno saputo girovagare per tutto il Mediterraneo, mettendo salde radici addirittura nel nuovo mondo: Grenache e Mourvedre. I due appezzamenti sono confinanti, condotti in regime biodinamico e caratterizzati da una predominante presenza di calcare. La vendemmia manuale e una prima cernita in vigna portano in cantina uve mature e sane. Le due varietà vengono vinificate a grappolo intero e separatamente, con una iniziale macerazione carbonica. Successivamente, la pressatura diretta in tini di legno innesca fermentazioni spontanee che si protraggono per circa 20 giorni. Le due produzioni vengono quindi assemblate nella misura di 70% Grenache e 30% Mourvedre, poste ad affinare per un periodo di 16 mesi in 'demi-muid' da 600 litri. Il colore di “Reve Indigène” è indicativo delle uve utilizzate in vinificazione: il rosso più fitto del Mourvedre è alleggerito dai toni più luminosi e trasparenti della Grenache. L’olfatto ha un bellissimo impatto su note fruttate, dalle piccole bacche rosse croccanti alle più dolci amarene e susine. Intrigante e perfettamente localizzata la ventata aromatica di erbe essiccate, che parlano proprio di macchia mediterranea e cucina dell’entroterra. L’assaggio rivela un corpo muscolare, caldo e dal tannino presente, equilibrato da una vivace freschezza e dalla nota salina che emerge nel finale, rendendo particolarmente persistente il sorso. Un rosso che chiama spontaneamente differenti idee di abbinamento: filetto di manzo alla brace, goulash ungherese, lasagne.

Attraverso il suo stile puro e sincero, il ‘Rue du Bal’ del Domaine Pierre et l’Étoile è il vino rosso ideale per scoprire le potenzialità enologiche del territorio di Assignan, situato nell’Herault, Linguadoca. La zona si caratterizza per il clima tipicamente mediterraneo, nonché per l’abbondante presenza di boschi e garriga a circondare i vigneti, che beneficiano altresì della costante ventilazione proveniente dal litorale. In questo territorio Pierre Regnault, titolare del Domaine, conduce meno di 5 ettari di vigneti con il supporto della compagna Estelle, operando in armonia con la natura e adottando pratiche enologiche minimaliste. L’appellativo ‘Rue du Bal’ deriva dal nome della via dove ha sede la tenuta. Domaine Pierre et l’Étoile ‘Rue du Bal’ ha origine da una solida base di Syrah (95%), combinata a un 5% di Carignan. La conduzione agronomica si rifà ai principi dell’agricoltura biologica, certificata dal 2020, e le viti beneficiano inoltre della natura argilloso-calcarea dei suoli e delle altitudini comprese tra i 260 e i 270 metri sul livello del mare. Quando le uve hanno raggiunto il grado di maturazione ideale si procede con la raccolta manuale seguita dalla vinificazione in rosso tramite fermentazione alcolica spontanea a contatto con le bucce. Concluso il processo fermentativo la massa trascorre qualche mese di maturazione in vasche di vetroresina ed è infine posta in bottiglia senza subire alcuna operazione di chiarifica o filtrazione. Inoltre, lungo l’intera lavorazione è bandito il ricorso ad additivi e coadiuvanti enologici, inclusi i solfiti. Il ‘Rue du Bal’ Domaine Pierre et l’Étoile è di colore rosso rubino brillante. Lo spettro olfattivo si articola su percezioni di frutti di bosco in confettura ed erbe balsamiche, contornate da tenui cenni speziati di pepe. Ricco, pieno e succoso l’assaggio, dotato di una bella freschezza e un tannino fine ma ben presente

Clos Marie Pic-Saint-Loup ‘L’Olivette’ rappresenta un’etichetta francese dal gusto caldo e avvolgente prodotta in Linguadoca secondo i dettami dell’agricoltura biodinamica. Questo vino rosso è stato pensato come biglietto da visita della cantina, di cui introduce lo stile e la filosofia produttiva. È realizzato con le uve provenienti dalle vigne più giovani localizzate sui pendii del monte Pic-Saint-Loup, da cui trae il nome l’omonima AOC di cui Clos Marie è tra le massime interpreti. La tenuta si trova pochi chilometri a nord di Montpellier, dove il clima è tipicamente mediterraneo con importanti escursioni termiche tra il giorno e la notte. Il termine “olivette” si riferisce al fatto che le uve destinate a questa bottiglia sono cresciute su un terreno un tempo dedicato a oliveti. Il Pic-Saint-Loup ‘L’Olivette’ di Clos Marie deriva da un assemblaggio di Grenache (50%), Syrah (48%) e Mourvèdre (2%), allevate su terreni argillosi e gessosi ricchi di calcare. La conduzione agronomica segue i principi dell’agricoltura biologica e di quella biodinamica. La vendemmia è eseguita interamente a mano e i grappoli vengono quindi ammostati parzialmente interi in vasche di cemento per la fermentazione alcolica spontanea. In seguito, la massa invecchia per alcuni mesi in botti di rovere prima dell’imbottigliamento senza previa chiarifica e filtrazione. Alla vista, ‘L’Olivette’ Clos Marie Pic-Saint-Loup esprime una colorazione rosso rubino intenso. Al naso si alternano sentori di frutti neri, come il ribes e la mora, spezie dolci, liquirizia e tè nero. Il gusto risulta fresco e avvolgente, morbido e saporito, di buona tannicità e precisione. Questo rosso costituisce una scelta ideale per una grigliata di carne in compagnia, soprattutto a base di agnello e maiale.

Vino Rosso - Francia - Linguadoca - Rivesaltes AOC - 16 % vol - 100% Cannonau

Vino Rosso - Francia - Linguadoca - Banyuls AOC - 16,5 % vol - 100% Cannonau

Ancora un volta un incredibile rapporto qualità-prezzo, regalo di Jeff Carrel. Un vino della Linguadoca espressivo e fruttato dalla bella e setosa consistenza. Leggermente legnoso senza essere troppo pronunciato, offre una rara complessità per un prezzo come questo. Ideale per un aperitivo dell'ultimo minuto, un barbecue o semplicemente così, per il piacere di berlo.

Esperienza e qualità alla base di questo vino. Nel novero dei grandi vini della Linguadoca, è il compagno ideale per le tue cene, anche dell'ultimo minuto. Tra il punteggio ottenuto da Robert Parker, l'eccellente rapporto qualità-prezzo e il prestigio di cui gode la tenuta Château Puech-Haut, non perdere tempo a riflettere: questa cuvée non deve mancare nella tua cantina.

Les Amandiers dello Château Maris è una cuvée formidabile che conquisterà tutti gli amanti dei grandi vini di Linguadoca. La predominanza di Syrah regala un profilo straordinariamente corposo e vivace che dà prova di grande profondità. Il mirtillo la fa da padrone, accompagnato dai sentori di olive nere e una gradevole morbidezza che accarezza il palato fino al lungo finale vellutato. Un eccellente Minervois che si conserverà benissimo anche negli anni a venire.

Vino Rosso - Francia - Linguadoca - Terrasses du Larzac AOC - 13 % vol

Creazione originale della famiglia Orliac (Domaine de l'Hortus, star della DOC Pic Saint-Loup), Le Loup dans la Bergerie è un vino concepito con piacere e per il piacere. Morbido, fruttato, ricco e sapientemente equilibrato, questo invitante vino rosso della Linguadoca-Rossiglione si beve con sconcertante facilità in tutte le occasioni, in famiglia e tra amici.

Vino Rosso - Francia - Linguadoca - Maury doux AOC - 15 % vol - 100% Cannonau

Jean-Michel Alquier è il vignaiolo più talentoso di Faugères, questa bella appellazione tipica della Linguadoca. Con questo millesimo 2018, Maison Jaune torna prepotentemente mediante questo vino ricco, complesso e magnificamente fruttato. Croccante e rinfrescante, questo vino rosso incarna le bellezze del suo terroir !

Vino Rosso - Francia - Linguadoca - Pézenas Languedoc AOP - 14,5 % vol

Vino Rosso - Francia - Linguadoca - Côtes du Roussillon AOP - 13,5 % vol