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Giallo paglierino. Al naso aromi fruttati. Al palato il vino è fresco, sapido, persistente.

Rosa salmone. Intenso con note di frutta matura con sentori di sottobosco. L'impatto iniziale è meravigliosamente fresco e vinoso, seguito da grande finezza.

Giallo dorato. Intenso con note di frutta secca come nocciole leggermente tostate. Impatto iniziale fresco, finale lungo.

Giallo dorato. Intenso con note di frutta secca come nocciole leggermente tostate. Impatto iniziale fresco, finale lungo.

Giallo paglierino. Note agrumate, con note minerali freschi e sentori lievi di crosta di pane. Gusto secco e una struttura ricca, dominata da una vena di sapidità persistente anche nel retrogusto.

Rosa salmone. Intenso con note di frutta matura con sentori di sottobosco. L'impatto iniziale è meravigliosamente fresco e vinoso, seguito da grande finezza.

Ella Maillart (1903-1997), nata a Ginevra, donna straordinaria, esploratrice e anche navigatrice, racconta in questa libro del suo viaggio nel mondo affascinante degli sherpa e del popolo del Nepal, negli anni in cui l'Himalya era ancora da scoprire e senza il turismo commerciale. Fotografie dell'epoca, un libro di grande valore storico per chi intende viaggiare in quelle zone allora inesplorate e selvagge, oggi tanto famose.

Ella Maillart (1903-1997), nata a Ginevra, donna straordinaria, esploratrice e anche navigatrice, racconta in questa libro del suo viaggio nel mondo affascinante degli sherpa e del popolo del Nepal, negli anni in cui l'Himalya era ancora da scoprire e senza il turismo commerciale. Fotografie dell'epoca, un libro di grande valore storico per chi intende viaggiare in quelle zone allora inesplorate e selvagge, oggi tanto famose.

Giallo paglierino. Note agrumate, con note minerali freschi e sentori lievi di crosta di pane. Gusto secco e una struttura ricca, dominata da una vena di sapidità persistente anche nel retrogusto.

La sapevamo viaggiatrice inarrestabile, sciatrice olimpionica, giornalista elegante e spiritosa; in questo libro Ella Maillart ci appare in una nuova, inaspettata veste: navigatrice appassionata ed esperta, prima donna a partecipare alle gare olimpiche di yachting, nel 1924, in rappresentanza della Svizzera. Eccola dunque trasferirsi a Londra per lavorare come insegnante, ma dopo pochi mesi sentire l'irrefrenabile bisogno di viaggiare, tanto da farsi assumere prima come cuoca su una chiatta del Tamigi trasformata in yacht, il Volunteer. Poi il bisogno di libertà, che la porta a imbarcarsi con l'amica Miette su un agile sloop, l'Atalante. Ancora viaggi e avventure: la pesca al tonno nel Golfo di Guascogna, la navigazione verso i Paesi Bassi, l'incontro con il grande navigatore Alain Gerbault, e il sogno della traversata dell'Atlantico in solitaria.

La sapevamo viaggiatrice inarrestabile, sciatrice olimpionica, giornalista elegante e spiritosa; in questo libro Ella Maillart ci appare in una nuova, inaspettata veste: navigatrice appassionata ed esperta, prima donna a partecipare alle gare olimpiche di yachting, nel 1924, in rappresentanza della Svizzera. Eccola dunque trasferirsi a Londra per lavorare come insegnante, ma dopo pochi mesi sentire l'irrefrenabile bisogno di viaggiare, tanto da farsi assumere prima come cuoca su una chiatta del Tamigi trasformata in yacht, il Volunteer. Poi il bisogno di libertà, che la porta a imbarcarsi con l'amica Miette su un agile sloop, l'Atalante. Ancora viaggi e avventure: la pesca al tonno nel Golfo di Guascogna, la navigazione verso i Paesi Bassi, l'incontro con il grande navigatore Alain Gerbault, e il sogno della traversata dell'Atlantico in solitaria.

Giallo paglierino. Al naso aromi fruttati. Al palato il vino è fresco, sapido, persistente.

INTRODUCED BY FIONA MOZLEY, Booker-shortlisted author of Elmet\nWITH EXCERPTS FROM ALL THE ROADS ARE OPEN BY ANNEMARIE SCHWARZENBACH\n\n'We were both travellers - she always running away from an emotional crisis (not seeing that she was already wishing for the next), I always seeking far afield the secret of harmonious living, or filling up time by courting risk, caught by the clean sharp \"taste\" it gives to life.'\n\n\nIn 1939, adventurer and writer Ella Maillart set off on an epic drive from Geneva to Kabul, accompanied by journalist and photographer Annemarie Schwarzenbach, who later became an antifascist and lesbian icon. \n\n The two women travelled partly to escape the coming war in Europe, embarking on a daring, and often dangerous, journey through regions where European women were a rarity. But Schwarzenbach was also fighting a losing battle with morphine addiction, and the women's close but often troubled relationship takes centre stage in the narrative as the journey progresses through Turkey, Iran and Afghanistan.\n\n Encountering breathtaking landscapes, ancient ruins and nomadic peoples, The Cruel Way is a gripping, lyrical and deeply empathetic portrait of places, people and friendship. \n\nBrought together for the first time with excerpts from All the Roads are Open, Annemarie Schwarzenbach's parallel account of the journey.

INTRODUCED BY FIONA MOZLEY, Booker-shortlisted author of Elmet\nWITH EXCERPTS FROM ALL THE ROADS ARE OPEN BY ANNEMARIE SCHWARZENBACH\n\n'We were both travellers - she always running away from an emotional crisis (not seeing that she was already wishing for the next), I always seeking far afield the secret of harmonious living, or filling up time by courting risk, caught by the clean sharp \"taste\" it gives to life.'\n\n\nIn 1939, adventurer and writer Ella Maillart set off on an epic drive from Geneva to Kabul, accompanied by journalist and photographer Annemarie Schwarzenbach, who later became an antifascist and lesbian icon. \n\n The two women travelled partly to escape the coming war in Europe, embarking on a daring, and often dangerous, journey through regions where European women were a rarity. But Schwarzenbach was also fighting a losing battle with morphine addiction, and the women's close but often troubled relationship takes centre stage in the narrative as the journey progresses through Turkey, Iran and Afghanistan.\n\n Encountering breathtaking landscapes, ancient ruins and nomadic peoples, The Cruel Way is a gripping, lyrical and deeply empathetic portrait of places, people and friendship. \n\nBrought together for the first time with excerpts from All the Roads are Open, Annemarie Schwarzenbach's parallel account of the journey.

Pubblicato in inglese nel 1942, e poi tradotto dalla stessa autrice in francese nel 1951, \"Crociere e carovane\" è il libro nel quale, arrivata a quella che riteneva essere la metà della propria vita, la grande scrittrice e viaggiatrice svizzera Ella Maillart si volta a osservare il proprio passato, e prova a raccontare ancora una volta tutto dall'inizio. Dall'infanzia agiata in Svizzera, alla passione per la navigazione sportiva (descritta nel libro La vagabonda dei mari), dalla partecipazione alle Olimpiadi come sciatrice alla scoperta di una nuova e divorante passione: quella per il viaggio. Ritraccia quindi le avventure dei primi tre grandi viaggi, tutti compiuti negli anni Trenta: quello che la porterà nella Russia sovietica, quello attraverso il Kirghizistan e il Turkmenistan (a cui aveva dedicato il volume Vagabonda nel Turkestan), e quello attraverso la Cina e l'India, parzialmente compiuto in compagnia dello scrittore e viaggiatore Peter Fleming (esperienza da cui nascerà il volume Oasi proibite). La scrittura è come al solito veloce e concreta, eppure piena di momenti luminosi e ispirati. Ella Maillart non si sente una predestinata: tutto le pare essere avvenuto quasi per caso, una concatenazione straordinaria di eventi imprevedibili. Ed è proprio con questo stupore e questa leggerezza, innestate in un temperamento indomito, che, anno dopo anno, si dipana il racconto autobiografico di una delle più straordinarie figure femminili del secolo scorso.

Pubblicato in inglese nel 1942, e poi tradotto dalla stessa autrice in francese nel 1951, \"Crociere e carovane\" è il libro nel quale, arrivata a quella che riteneva essere la metà della propria vita, la grande scrittrice e viaggiatrice svizzera Ella Maillart si volta a osservare il proprio passato, e prova a raccontare ancora una volta tutto dall'inizio. Dall'infanzia agiata in Svizzera, alla passione per la navigazione sportiva (descritta nel libro La vagabonda dei mari), dalla partecipazione alle Olimpiadi come sciatrice alla scoperta di una nuova e divorante passione: quella per il viaggio. Ritraccia quindi le avventure dei primi tre grandi viaggi, tutti compiuti negli anni Trenta: quello che la porterà nella Russia sovietica, quello attraverso il Kirghizistan e il Turkmenistan (a cui aveva dedicato il volume Vagabonda nel Turkestan), e quello attraverso la Cina e l'India, parzialmente compiuto in compagnia dello scrittore e viaggiatore Peter Fleming (esperienza da cui nascerà il volume Oasi proibite). La scrittura è come al solito veloce e concreta, eppure piena di momenti luminosi e ispirati. Ella Maillart non si sente una predestinata: tutto le pare essere avvenuto quasi per caso, una concatenazione straordinaria di eventi imprevedibili. Ed è proprio con questo stupore e questa leggerezza, innestate in un temperamento indomito, che, anno dopo anno, si dipana il racconto autobiografico di una delle più straordinarie figure femminili del secolo scorso.